A ogni costo

A ogni costo di Ilas

A ogni costoTitolo: A ogni costo

Serie: Stand Alone

Autore: Ilas

Genere:  Mafia Romance

Tipo di finale: Concluso

Narrazione:  Prima persona, POV alternati dei protagonisti (Leila e Carlos)

Data di pubblicazione: 11 ottobre 2019

Editore: Queen Edizioni

TRAMA:

Leila è la figlia di uno dei più grandi narcotrafficanti messicani. Carlos è l’agente federale incaricato di distruggere il cartello di suo padre. Il loro incontro metterà tutto in discussione. Fra un matrimonio combinato, un codice d’onore che non lascia spazio ai sentimenti e un ciclo di lutti dolorosi, l’amore che sboccerà fra i due non avrà nulla di convenzionale. Proprio come un fiore, il loro sentimento nascerà laddove nessuno lo ritiene possibile: fra blocchi di cemento macchiati di sangue e tradimento. Travolta da una serie di eventi inaspettati, Leila dovrà fare una scelta:

disonorare la sua famiglia e volare libera verso la felicità, o rinunciare ad essa e rimanere nella gabbia d’oro in cui è cresciuta.

Leila Mendez, è una ragazza di ventiquattro anni, nata e cresciuta a Puebla, in Messico.

Suo padre, Gaspar Mendez, è il jefe di uno dei più pericolosi cartelli Messicani, da sempre attivamente impegnato in una spietata competizione con i cartelli rivali per ampliare il controllo sul territorio.

Per lui, il concetto di famiglia è considerato fondamentale, ma nel modo più sbagliato possibile.

Le imposizioni sono quotidiane e frequenti, mentre i gesti di affetto solo sporadici ed isolati episodi.

«Tutto ciò che ruota attorno ai cartelli di questo tipo è illecito. Detenere il potere è complicato, gli uomini devono rispettare e seguire le leggi del capo e, per farlo, devono temerlo . E poi c’è tutta una serie di situazioni che ti portano a diventare spietato, qui non sono ammessi i sentimenti»

Leila, si sente prigioniera nella spietata realtà che la circonda; costantemente braccata dai fedelissimi di suo padre, che sembrano essere i mattoni delle mura di una prigione inespugnabile.

Lei, invece, odia la vita del suo clan e sogna la libertà.

Ma, la speranza di realizzare questo suo desiderio diventa, ogni giorno, più fievole, infatti, in seguito ad una serie di eventi negativi, sembra proprio che la sua vita sia destinata ad essere del tutto priva di normalità.

Già tutta la sua adolescenza è stata diversa da quella delle sue coetanee, non ha amici, a parte la sua inseparabile amica del cuore Cecilia.

Ha ricevuto lezioni private a casa e non ha mai frequentato la scuola; i ragazzi, temendo ripercussioni da parte della sua famiglia, le stanno da sempre a debita distanza.

«Ho ventiquattro anni e, nonostante le mie possibilità, sento di non aver vissuto veramente neanche un giorno. Non sono mai andata a scuola, ho ricevuto un’istruzione domestica che mi ha fatto perdere sia l’amore fra i banchi che l’emozione del ballo di fine anno.»

Crescere con l’unica compagnia del fratello maggiore Alonso, non l’ha aiutata, anzi, è stato esattamente il contrario, in pratica, è sola contro tutto e tutti.

Lui infatti, secondo la diagnosi degli specialisti che, nel corso degli anni, lo hanno visitato, è un soggetto bipolare e, i suoi momenti di irascibilità, si sono sempre ripercossi su di lei.

Il padre di Leila, non ha alcuna intenzione di lasciare il cartello sotto la guida del figlio, non si fida, lo trova instabile e poco adeguato al ruolo che dovrebbe andare a ricoprire. I suoi progetti sono altri: passare il comando a Leila.

Secondo la tradizione, una donna non può essere il jefe se non supportata da un uomo che sia legittimamente autorizzato ad affiancarla al comando. Per rendere possibile tutto ciò, Leila, deve sacrificarsi e sposare al più presto un uomo che il padre deciderà per lei.

«La mia vita sembra essersi trasformata in montagne russe dal circuito infinito. Mi chiedo come terminerà la corsa: riuscirò a scendere sulle mie gambe o sarò scaraventata via, lontano?»

La recente presenza di un nuovo membro tra gli scagnozzi del padre, per Leila è motivo di profondo turbamento.

Da subito si rende conto che lui è diverso dagli altri; il suo modo di guardarla, e le attenzioni che le rivolge, le fanno provare emozioni nuove ed ingestibili. Inoltre il suo sostegno diventa fondamentale, quando si trova costretta a prendere decisioni pesantissime per la sua coscienza.

Il suo nome è Fernando. Almeno, questo è quello che credono tutti quelli del cartello. La verità è ben diversa, lui si chiama Carlos ed è nato in Brasile, nel malfamato quartiere delle favelas, in una famiglia poco raccomandabile. Crescendo è riuscito ad allontanarsi da quella terribile realtà e, trasferitosi in California, è diventato un agente speciale dell’FBI. Adesso, gli è stata affidata una missione importante. Smantellare il cartello Mendez.

Per farlo si è infiltrato tra i fedelissimi del capo, ha conquistato la sua fiducia e aspetta solo il momento opportuno per incastrarlo. Deve però, prima raccogliere tutte le prove sufficienti a garantire la certezza della pena in California, perché arrestarlo all’interno dei confini messicani, dove il sistema giudiziario sarebbe sicuramente molto più corruttibile, gli permetterebbe di tornare libero dopo pochissimo tempo.

Tutto sembra scritto e già deciso, ma ben presto una serie irrefrenabile di tragici ed inaspettati eventi, renderà inutile ogni progetto.

Leila si troverà a scegliere tra le sue origini, per quanto odiate, profonde e radicate nel suo essere, e la possibilità di trapiantare le sue radici in terreni nuovi, più sani e fertili, capaci di donarle una nuova vita all’insegna dell’amore.

La scelta non è facile, perché, nonostante la tremenda consapevolezza di quello che suo padre è capace di fare, il suo affetto nei confronti dell’unico genitore è profondo e sincero, come lo è, del resto, quello per il fratello.

A ogni costo” è un mafia romance ma, nonostante ne presenti tutte le caratteristiche, secondo il mio personalissimo parere, non riesce a trasmettere appieno le emozioni che ci si aspetterebbe di provare.

Non ho sentito nessun ritmo adrenalinico nella narrazione degli eventi, ho vagamente percepito paura e tensione e solo in isolati momenti mi sono appassionata davvero agli eventi raccontati. Ho trovato i dialoghi poco coinvolgenti, e questo ha penalizzato molto la mia capacità di percepire la sintonia ed il trasporto maturati tra i protagonisti.

La sensazione più forte e coerente che mi ha trasmesso “A ogni costo”?

Il disgusto nei confronti di alcuni dei personaggi maschili. Primo fra tutti, il padre: un genitore, che tale non può essere definito, mi ha suscitato un senso di rabbia e antipatia ad ogni pensiero, azione ed intenzione a lui appartenuti. Un essere viscido e mostruoso, come del resto ci si aspetta che sia un capo clan.

Ma tutti gli uomini in questo romanzo ne escono decisamente sconfitti.

Anche lo stesso Carols non mi ha convinta. Poco macho e troppo boy scout. Sicuramente un bravo ragazzo, ma secondo il mio gusto personale, anche troppo; per i suoi trascorsi personali, per il fatto di essere un agente speciale e proprio per il suo ruolo all’interno di “A ogni costo”, mi sarei aspettata una personalità maggiormente determinata e meno debole.

Altro discorso invece per la protagonista femminile. Il suo temperamento e la sua determinazione sono sicuramente gli aspetti vincenti di “A ogni costo”.

Una ragazza che non si lascia piegare, che lotta per i propri ideali e che nonostante la gravità degli eventi che la coinvolgono direttamente, mantiene per tutto il romanzo una dignitosa compostezza. Dimostra di essere coraggiosa, propositiva, capace e responsabile.

Una narrazione ben strutturata, lineare e scorrevole ma che non mi ha trasmesso quello che mi aspettavo da questo genere di lettura.

In poche parole? Troppo poco pathos e troppo poco eros.

Hanno prevalso altre sensazioni, come la solidarietà ed il rispetto verso la protagonista e la simpatia per Carlos ed i suoi colleghi.

Se lo leggerete fatemi sapere, e se possibile, smentitemi.

Intanto, vi lascio con una frase che mi ha colpita:

«Il passato non è né chiuso né finito; il passato è il presente, perché è in noi come parte integrante del nostro essere».


 

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