La torre di Skye Warren

Titolo: La torre
Serie: Endgame #3
Autore: Skye Warren
Genere: Erotic Suspense Romance
Narrazione
: Prima persona, pov femminile
Tipo di finale: Chiuso
Data di pubblicazione: 10 Gennaio 2020
Editore: Triskell Edizioni
Trama: Salvate la torre d’avorio…

Gabriel Miller giura che mi terrà al sicuro. Fuori i nemici sono in agguato, nell’attesa di colpire. Ma queste mura ci possono proteggere da un esercito. Però il mio istinto animale mi dice che il pericolo è molto più vicino. Che è già qui…
Protettore o nemico, cos’è davvero Gabriel per me? E questa casa è un castello o invece una gabbia?
Non avrei comunque altro posto dove andare… e nessuno di cui mi potermi fidare.
Non si sfugge quando il passato è determinato a catturare la sua preda.

Attenzione. La recensione contiene spoiler dei precedenti volumi della serie: Il pedone & Il cavallo.

Il momento che precede la mossa finale è quello ricco d’ansia, di tensione e aspettativa. Non sai come agirà il tuo avversario, puoi provare a prevedere le sue mosse ma c’è sempre la possibilità di sbagliarsi, di perdere tutto quanto a causa di una scelta errata o per non aver prestato troppa attenzione al tuo avversario.

Jonathan Scott è stato in grado di battere tutti, per anni, insinuandosi nella vita della famiglia James quando ancora tutto non era deciso.
Per anni ha spiato e sussurrato nei muri della casa grazie a sistemi ingegnosi e complessi, portando il padre di Avery a credere che la moglie fosse pazza, quando ha chiesto aiuto. E probabilmente è stato lui ad uccidere Helen quella notte, ma qual è il vero motivo dietro queste scelte? Cosa ha portato Jonathan ad agire in questo modo?
Gelosia? Desiderio di vendetta? Semplicemente la noia?

Avery è disposta a tutto per scoprire la verità, per capire perché sua madre è stata uccisa, ma da quando ha rischiato di morire nell’incendio della sua vecchia casa d’infanzia – incendio appiccato proprio da Jonathan Scott – sa di essere in pericolo. Sarà lei la prossima vittima della pazzia dell’uomo?
Di chi può davvero fidarsi?

Il suo istinto la porta tra le braccia di Gabriel ogni notte ma, come Avery ben sa, Gabriel non è un uomo buono, altruista o gentile. Ad ogni sua azione corrisponde una reazione; ha giurato di proteggerla, di tenerla al sicuro e trovare la minaccia per impedirle di toccarla, ma se lui fosse più coinvolto di quanto ammetta?

In fin dei conti Gabriel Miller odia il padre di Avery e ha giurato di vendicarsi in ogni modo possibile. E se il pericolo che Avery avverte tra le mura della casa dell’uomo fosse proprio Gabriel?
Se fosse lui a darle la caccia per torturarle la mente e portarla alla pazzia?

Le domande sono tante, troppe per trovare una risposta sensata a tutte, ma Avery è consapevole che, trovando la risposta corretta alla prima domanda, tutto il resto verrà alla luce, perché le bugie e i segreti non possono rimanere nascosti a lungo.
Lei, però, non ha fatto i conti con la società in cui è nata, comandata da uomini potenti e senza scrupoli, pericolosi ed egoisti. Ci sono verità pericolose nascoste da anni che, svelate, avranno il potere di distruggere la fragile mente di Avery, portandola in un limbo pericoloso pieno di dubbi e insicurezze.
Il suo unico alleato potrebbe tradirla, ferirla e sconfiggerla in modo definitivo, se lo volesse, ma è questo il desiderio più segreto e oscuro di Gabriel Miller? O l’uomo potrebbe rivelarsi davvero l’unica àncora di Avery?

La torre è la degna conclusione di una trilogia da cardiopalma. Non riesco più a trovare parole per descrivere la bravura dell’autrice nel creare non solo una trama imprevedibile e intricata, ma è stata in grado di dar vita a personaggi complessi, che vivono al limite della moralità e camminano sul filo della legge, spostandosi ad operare al di là del confine quando necessario e questo succede più volte rispetto alle azioni compiute alla luce del sole.

La fortezza in cui Avery dovrebbe essere al sicuro, la torre d’avorio che dovrebbe proteggerla, diventerà ben presto più una gabbia più che un rifugio, imprigionandola. E Gabriel? Gabriel è sia il suo carceriere che salvatore. Queste sono le due facce della stessa medaglia che raffigurano al meglio l’uomo, : un personaggio complesso che, anche dopo aver finito il libro da più di un giorno, ancora non riesco a comprendere perfettamente. Ha un passato importante, non gli interessa compiere buone azioni, è tremendamente egoista e meschino, ma brutalmente sincero. Non c’è menzogna nelle sue parole, quando dice qualcosa è sempre la verità nuda e cruda, a volte brutale e mai addolcita da paroline dolci.

Ed è anche leale. Prima di tutto lo è a se stesso, ma soprattutto è leale verso tutto ciò di cui gli importa ed Avery ben presto scoprirà di essere importante per lui. Dietro tutti i muri che Gabriel ha innalzato attorno a sé, dietro la sua maschera d’indifferenza e staticità si nasconde un uomo che tiene ad una donna come mai gli era successo in vita sua, e che ora deve fare i conti con quelle nuove emozioni che prova, totalmente differenti dall’amore che ha provato quando era solo un ragazzino e voleva proteggere un’anima innocente.

Di Avery ho sempre ammirato l’intelligenza. Non è solo un bel faccino; crescere in un certo tipo di ambiente sociale non l’ha resa sciocca, né cieca. È ben consapevole del pericolo, dei segreti e delle bugie che fanno parte della sua vita da quando è appena nata. Non per questo, però, è disposta a farsi sopraffare dalla situazione. Riesce ad essere logica quando serve, e nella sua logica e intelligenza si cela un’ingenuità delicata, qualcosa che non è mai eccessivo o snervante durante la lettura, ma la rende solo più umana. Viva.

«È così sbagliato, verginella? Ti voglio nel mio letto. Non è un segreto. »
«Non è abbastanza. »
«Cosa vuoi, allora? » Chiede, muovendo un pezzo senza guardare. «Cosa vuoi in cambio? »
«Tutto.» Il suo corpo. La sua anima. Più di ogni altra cosa, il suo cuore. Se dovessi dirlo ad alta voce, mi direbbe che non ne ha uno. Trattiene il fiato.
«Mi stai chiedendo di cadere a pezzi. Che cosa pensi che ti farebbero, tutte quelle schegge di vetro? Ti taglieresti, e poi sanguineresti. »
«E allora voglio sanguinare. È il pagamento che ti chiedo.»

Ho trovato La torre leggermente sottotono rispetto ai due precedenti volumi, forse perché siamo giunti alla conclusione e tutti i fili vengono tirati, forse perché è l’ora della verità, ma mi è mancata quella vena di suspense con il fiato sospeso e la curiosità impazzita. Eppure questo non toglie nulla a questo libro, semmai rende La torre ancora più perfetto.
Sinceramente io non posso che consigliarvi, dal profondo del mio cuore, di leggere questa trilogia.
Il pedone, Il cavallo e La torre sono libri da non farsi scappare assolutamente, ad alto contenuto erotico ma non solo, perché l’attrazione che c’è tra Gabriel e Avery è magnetica, ma arricchisce una storia adrenalinica e complessa da non lasciarsi sfuggire.

 

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