Fabbricante di lacrime

Fabbricante di lacrime di Erin Doom

Fabbricante di lacrime di Erin Doom

Fabbricante di lacrimeTitolo: Fabbricante di lacrime
Autore: Erin Doom
Genere: Contemporary Romance (Autoconclusivo)
Narrazione: POV alternato (Nica e terza persona per Rigel)
Tipo di Finale: concluso
Editing: ottimo
Data di pubblicazione: 21/12/2020
Editore: Self Publishing

TRAMA

Fin da bambina Nica ha sempre desiderato soltanto una cosa: avere una famiglia.
Quando a diciassette anni qualcuno decide di adottarla, quel desiderio diventa realtà e il suo sogno sembra finalmente realizzarsi.

Nica è docile, buona e colma di una speranza che la porta a vedere il meglio nel mondo, ma il destino vuole che insieme a lei venga portato via anche un altro orfano, Rigel, l’ultima persona che Nica vorrebbe come fratello adottivo.

Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare chiunque, ma il suo aspetto angelico cela un’indole spietata, oscura e a tratti folle da cui Nica si è sempre tenuta alla larga.
In lui c’è qualcosa di incomprensibile che ha sempre reso il loro rapporto difficile e inconciliabile, e anche se le loro anime sono legate da un passato comune di dolore e mancanze, la convivenza tra loro sembra impossibile.
Eppure, nonostante Rigel rappresenti in tutto e per tutto il lupo della favola, Nica è determinata a non arrendersi e a proteggere il suo sogno da qualsiasi ostacolo.
Persino quando quell’ostacolo ha due occhi neri e uno sguardo bruciante.
Persino quando la guarda in quel modo… come se desiderasse divorarla.

Fabbricante di lacrime

Temi Affrontati – Spoiler –  “Fabbricante di lacrime” – malattia, abusi su minori, violenze bambini, rinascita, adozione

[riduci]

Incuriosita dal rumore scatenato sui social e seguendo la scia di commenti entusiasti, ho deciso di leggere questa storia. L’ho fatto senza pensare troppo e ammetto che il titolo mi ha da subito intrigata.
“Fabbricante di lacrime” mi ha riportato alla mente qualcosa di familiare, forse una fiaba, un ricordo infantile come un racconto popolare ascoltato da bambina.

Non mi è tornato alla mente nulla che avessi già vissuto e paradossalmente fin dalle prime pagine ho avuto la sensazione che la storia stesse creando un ricordo nuovo, con crescente stupore.

L’autrice ha utilizzato uno stile di scrittura coinvolgente, intenso che mi ha catturata fin da subito, in cui i pensieri si rincorrono l’un l’altro senza lasciare respiro. Ammetto che ci sono stati momenti in cui le elucubrazioni mentali di Nica mi sono sembrate fin troppo eccessive e ripetitive nel raccontare i suoi stati d’animo. Ma più andavo avanti nella lettura e più sentivo che per capire questo personaggio dovevo assumere la sua prospettiva, ovvero quella della mente di una giovane ragazza segnata, fin nel profondo, come lei.

Sapevo di essere diversa.
Sentivo una strana empatia con tutto ciò che era piccolo e incompreso. L’istinto di proteggere ogni tipo di creatura era nato quando ero bambina e non se ne era più andato. Aveva plasmato il mio piccolo e strano mondo con colori tutti miei, che mi facevano sentire libera, viva e leggera.

Nica mi ha così trascinata nel suo dolore, nelle sue paure di bambina. Il suo nome è quello di una farfalla, una falena sempre alla ricerca della luce, del calore, come lei, desiderosa di amore e incapace di odiare. Una creatura quasi irreale, pura ma purtroppo plasmata da anni di sofferenze in un orfanotrofio divenuto come una prigione. Il suo sogno di essere brava, perfetta e accettata dagli altri è straziante. Nica sogna una famiglia dove essere finalmente amata.

Sarò brava, mi tamburellò in gola, sarò brava, sarò brava… Per nessun motivo al mondo volevo tornare tra quelle pareti, ricordare l’eco delle urla e sentirmi ancora in trappola. Io avevo bisogno di quei sorrisi, quegli sguardi che per una volta mi avevano scelta. Non potevo tornare indietro, non potevo, no, no, no…

Quando il suo sogno finalmente si avvera non immagina che a lasciare l’istituto con lei ci sarà anche Rigel, il suo più terrificante incubo di bambina, il “Fabbricante di lacrime”.

Lo guardavano come se fosse un dio, si lasciavano ammaliare dal principe delle favole ignorando che fosse il lupo. Il demonio, in fondo, non era il più bello tra tutti gli angeli? Perché nessuno sembrava vederlo?

La loro convivenza sarà l’inizio o forse la fine di qualcosa che li ha rinchiusi per anni in una cella buia, oscura, piena di mistero e sofferenza.

Esisteva un confine invisibile tra di noi. E da sempre gli occhi di Rigel mi chiedevano di non infrangerlo, di non commettere questo errore. «Il cuore ti batte come un pazzo», mormorò sull’arteria della mia gola, pulsante del mio battito cardiaco. «Per caso hai paura di me, falena?»

Nica è imperfetta, insicura mentre brama l’affetto dei suoi nuovi genitori adottivi. Rigel è perfetto, solido e rifugge da ogni tipo di legame.
Due vasi rotti, spaccati dalle stesse fratture ma con i pezzi montati al contrario, due superfici antitetiche. Lui perfettamente liscio, lei piena di cicatrici e cerotti.

Quando credevo che avrei ascoltato solo la voce di Nica, inaspettatamente si è aggiunta la voce narrante dell’autrice. Una scelta che ho davvero apprezzato perché offre maggiore profondità a Rigel, un personaggio che avrebbe rischiato di essere stereotipato fino all’appiattimento. Ho conosciuto la sua storia, i suoi incubi e sogni ed è stato un viaggio commuovente, a tratti mi sono dovuta fermare per il nodo alla gola.

Non tutti i veleni hanno un antidoto. Alcuni si infilano nella tua anima, ti stordiscono con il loro odore e hanno gli occhi più belli che tu abbia mai visto. E a loro non esiste cura. Nessuna.

Il “Fabbricante di lacrime” è una fiaba che contiene luce e oscurità, vita e morte, amore e odio. Parla di stelle, universo e riporta l’attenzione ad avere cura di chi amiamo.
Lo consiglio per chi crede ancora nell’amore salvifico, che cura, protegge e va oltre la superficie, oltre sé stesso.

Fabbricante di lacrime

Sono contenta di aver letto la storia di Rigel e Nica proprio l’ultimo giorno dell’anno, a chiusura di mesi difficili e momenti che nessuno di noi dimenticherà e che purtroppo non sono ancora finiti.

Una storia che mi ha offerto una profonda chiave di lettura per i sentimenti, la sofferenza, ricordandomi la meraviglia della lettura, che accolgo ogni volta con crescente stupore.
Amo leggere e lo faccio con la consapevolezza che i libri hanno il potere di liberarci, farci sognare, vivere altre vite, commuovere e smuovere l’anima.
In questa storia mi sono persa nella rocciosa forza di Rigel e ritrovata nella delicata fragilità di Nica. E adesso sì, ho una favola in più da ricordare.

“Forte è chi sa toccare con delicatezza le fragilità degli altri.” 

Felice di aver conosciuto questa autrice e in attesa della sua prossima storia.

Buon anno a tutti, sperando che una storia di rinascita così bella e intensa sia di buon auspicio per il tempo che verrà.

 

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2 commenti

  • Marzia

    Mi sono trovata a leggere questo libro per caso, prestatomi da una persona a cui voglio un bene unico, la figlia di un mio carissimo amico..
    Ho letto molti libri nella mia vita, da Stephen King a
    Torey L.Hayden, che per quanto possano colpire determinate descrizioni, Il fabbricante di lacrime, batte ogni libro. Non so se fosse o meno una storia veritiera, ma certo è che mi ha emozionata dall’inizio alla fine e sì, ci ho pianto, soprattutto per certi passaggi che non sto qui ad elencare, per permettere a chi vorrà leggerlo di assorbirlo, proprio come il libro stesso ha fatto con me.
    Spero nel tempo di poter trovare un qualcosa di simile, ma già so che sarà molto difficile in quanto questo libro è veramente unico.
    Grazie di vero cuore all’autrice ❤

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