Greyhound. Battaglia sui mari

Greyhound. Battaglia sui mari di C.S. Forester

Greyhound. Battaglia sui mari

Titolo: Greyhound. Battaglia sui mari
Serie: Stand Alone
Autore: C.S. Forester
Titolo originale: The good shepherd
Genere: Narrativa storica (Seconda Guerra Mondiale)
Narrazione: Terza persona
Pagine: 320
Tipo di finale: Concluso
Data di pubblicazione: 9 Luglio 2020
Editore: Newton Compton Editori

Trama: 1942. Gli Stati Uniti sono appena entrati in guerra. Il Comandante Ernest Krause ha ricevuto l’incarico di portare a termine una missione ad altissimo rischio: guidare il convoglio Greyhound, formato da trentasette navi mercantili, lungo la rotta che passa tra i mari ghiacciati del Nord Atlantico, infestato dai micidiali U-boot, i sottomarini della flotta nazista. L’obiettivo è quello di portare agli alleati inglesi preziosi rifornimenti, indispensabili per resistere agli attacchi tedeschi. Ma il Comandante sa che raggiungere l’obiettivo è quasi impossibile: i sommergibili tedeschi sono superiori in potenza e in numero: Krause ha solo 48 ore di tempo per completare quella che sembra una missione destinata a fallire. A meno che…

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Al di là dell’orizzonte, in tutte le direzioni, il mare si stendeva per migliaia di chilometri, con profondità che superavano i tremila metri; nessuna di queste due misure era facilmente comprensibile per la mente umana, anche se entrambe venivano accettate come realtà teorica. 

Da grande amante ed appassionata della Seconda Guerra Mondiale, particolare e delicata fase della storia contemporanea, non potevo proprio farmi sfuggire questo romanzo, dopo aver letto la trama. Nonostante sia un avvenimento totalmente inventato, Greyhound. Battaglia sui mari risulta da subito intrigante e coinvolgente e C.S. Forester ha ricreato benissimo l’ambientazione e l’alta tensione di questo particolare momento storico, con gli Stati Uniti che hanno appena dichiarato guerra al Giappone, e sono entrati, così, ufficialmente nel conflitto mondiale. Inoltre, Nazismo e il Fascismo sono al potere e vogliono privare il mondo della libertà, per assoggettarlo al loro dominio.

Quale prezzo si può dare a un’ora di libertà per tutto il mondo?

Il Comandante Krause, del cacciatorpediniere statunitense Keeling, è l’ufficiale in carica della missione e, insieme ad altre tre navi da guerra alleate, hanno l’infido e all’apparenza impossibile compito di scortare un convoglio di trentasette navi mercantili. Dovranno scortarle attraverso il Nord Atlantico e far sì che, durante questo lungo viaggio, le navi non subiscano attacchi da parte degli U-Boot, i sottomarini dell’esercito tedesco. 

Oltre a tutto ciò, c’era poi la variabile umana, la più improbabile di tutte. Le mani dell’uomo giravano il timone, gli occhi dell’uomo controllavano gli indicatori, i talenti dell’uomo tenevano stabili gli aghi delle bussole sulle mappe. 

Questa missione non è complicata solo a causa del notevole numero di navi da scortare. Riuscire a far sì che tutti mantengano la propria posizione non è facile, ma è necessario in quest’occasione. Perché? Beh, il mare, così infimo e profondo, è il nascondiglio perfetto per il nemico e i suoi mezzi di morte e distruzione.

Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come ruggente leone va in giro, cercando chi divorare. 

Il Comandante Krause affronterà questo viaggio con il massimo della professionalità, grazie ai suoi anni di esperienza, alle sue abilità di calcolo e ragionamento. Le responsabilità, le decisioni da prendere e gli ordini da impartire ai sottoposti non saranno prese alla leggera. Riuscirà il Comandante della nave da guerra Keeling, a portare a termine il compito affidatogli, con l’aiuto del suo equipaggio, e delle navi alleate? Oppure verranno sopraffatti dall’armata sottomarina nazista, che aspetta paziente nell’ombra e pronta ad attaccare?

Difesa o attacco? Azione o reazione? Era l’eterno dilemma degli uomini d’arme. Valeva la pena tentare un attacco; valeva la pena effettuare una ricerca; e così, con freddezza, Kareuse decise, lì in piedi nell’affollata plancia, con tutti gli occhi addosso. 

Per trovare delle risposte e conoscere l’esito di questa particolare vicenda, non vi resta che acquistare Greyhound. Battaglia sui mari e leggere, pagina dopo pagina, le sorti dei vari equipaggi dei cacciatorpedinieri, e dei mercantili.
Ammetto di essere rimasta da subito incantata da questo libro. È stato come se fossi anch’io a bordo di questa nave statunitense nel bel mezzo del Nord Atlantico, assieme ai marinai.

Proseguendo, però, ho notato un rallentamento del ritmo di Greyhound. Battaglia sui mari. Sinceramente mi aspettavo molta più azione rispetto a quella che ho letto, nonostante tutta la storia si svolga in appena quarantotto ore. Le battaglie estenuanti e logoranti intraprese nel corso del viaggio sono riuscite a tenermi sulle spine. A parer mio, se l’azione fosse stata maggiore, il libro ne avrebbe beneficiato. Alcune scene mi sono sembrate superflue e fin troppo descrittive, e ci sono frasi molto simili che vengono ripetute più volte, che hanno lo scopo di raccontare fatti della vita personale del Comandante. 

Ho trovato quest’uomo davvero ben dettagliato e, a parer mio, Krause ben rappresenta un uomo che all’epoca ha dovuto prendere parte a missioni simili. Grazie al suo temperamento, al suo sangue freddo e alla sua determinazione è riuscito, anche in situazioni estreme, a ragionare in modo lucido (o quasi).

Greyhound. Battaglia sui mari descrive in modo lento, dettagliato e preciso, le varie ore trascorse a bordo del cacciatorpediniere. Il romanzo narra in modo piuttosto realistico la vita di un marinaio durante una guerra estenuante, logorante e totalizzante, in pieno svolgimento. 

Erano stati progettati gli strumenti di rilevazione più sensibili, e sviluppate le armi più potenti. Ma nessuno ancora aveva trovato il modo di leggere nella mente di un capitano di sommergibile, di indovinare con infallibile certezza dove avrebbe virato, se a babordo o a tribordo, se sarebbe sceso in profondità o rimasto poco sotto la superficie. 

La fame, la sete, il bisogno di dormire, di andare in bagno, sentire il freddo, il semplice bisogno di sedersi o far riposare i piedi dopo le lunghe ore trascorse in piedi a correre da una parte all’altra del ponte di comando.
Tutto questo passa in secondo piano.
Quando ci si trova in mezzo al mare, al comando di un convoglio, e di poche navi da guerra attrezzate per ingaggiar battaglia contro nemici fantasma che appaiono e scompaiono nell’arco di una frazione di secondo, ogni cosa passa in secondo piano. Tutto quello che conta è fare il proprio dovere, prendere le giuste decisioni, rischiare la sorte, provare ad anticipare le mosse dei nemici, completare la missione e, soprattutto, salvare più vite possibili. 

Ho percepito bene la guerra straziante, una guerra fatta di attesa, di possibilità di vittoria e di fallimento. La traduzione è buona e l’editing ben curato, eppure ho trovato qualche ripetizione di parole uguali una accanto all’altra. 

In generale, Greyhound. Battaglia sui mari è un romanzo di narrativa storica carino e piacevole per trascorrere qualche ora in compagnia di un racconto avvincente, seppur molto diluito. Consiglio la lettura di questo libro a tutti gli appassionati di storia, in particolare, a chi, come me, ha una grande passione per questa parentesi grigia e buia della storia umana. A tutti voi, non posso che augurarvi una buona lettura…

Ringrazio la Newton Compton Editori per aver fornito la copia ARC in cambio di una sincera ed onesta recensione.

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