Figlia unica

Figlia unica di Sunny Valerio

Figlia unica

Titolo: Figlia unica
Serie: Stand alone, autoconclusivo
Autore: Sunny Valerio
Genere: Mystery, Paranormal
Tipo di finale: Chiuso
Narrazione: Terza persona (prima parte) – Prima persona (seconda parte).
Numero di pagine: 210
Data di pubblicazione: 7 novembre 2022
Editore: Nua Edizioni
Trama:
Matilde e Rachele sono due sorelle inseparabili di nove e undici anni. Vivono in una baita con i loro genitori a Cadria, in alta montagna. La neve, come ogni inverno, blocca le famiglie in casa, costringendo le bambine a passare tutto il tempo insieme, in compagnia di Sibilla e suo figlio Stefano, trasferitisi lì per rimediare alle lezioni scolastiche interrotte.

Matilde è entusiasta di avere per sé la sorella maggiore e le giornate scorrono serene, a dispetto della tormenta di neve oltre le mura della loro casa, fino al giorno in cui i genitori Christopher e Brigitte non affrontano con la piccola un discorso molto serio: Rachele non esiste, è pura immaginazione, e le sue fantasie sono diventate inaccettabili.

Il mondo di Matilde si frantuma in quel terribile momento. Lei non può credere alle parole dei suoi genitori perché Rachele è vera: la vede, la sente e condivide con lei ogni ricordo della sua vita. Allora perché gli adulti si ostinano a definirla una sorella immaginaria e tentano di reprimere la sua esistenza imponendo la presenza di Stefano?

Venti gelidi, notti in cui il silenzio bisbiglia ed eventi angoscianti si abbatteranno sulla famiglia e metteranno a dura prova l’equilibrio e la mente di tutti: anche la più razionale vacillerà incerta di fronte alla terribile verità.

«Le tenebre fanno rumore. Per chi è in grado di ascoltarle la loro voce è assordante.»

Da troppo tempo non mi capitava di avere tra le mani un Mystery – Paranormal capace di suscitare in me il desiderio di immergermi in altre letture di questo genere. 

Figlia unica di Sunny Valerio, edito dalla Nua Edizioni è riuscito a farlo.

Recensire questo tipo storie non è molto semplice, perché il bisogno impellente di condividere la mia esperienza di lettura potrebbe portarmi a svelare alcuni particolari di cui, invece, si deve venire a conoscenza, soltanto dopo aver concluso personalmente questo misterioso e inquietante viaggio a Candria, un paesino in alta montagna, tra neve e gelo, torrenti impetuosi e vite sospese. 

«Il petto di Brigitte sussultò. Uno, due, tre. Decine di battiti impazziti che rimbalzavano dallo stomaco alla gola. Le sentiva, le tenebre. La chiamavano. Stava succedendo qualcosa.»

Tra le pagine di Figlia unica, nulla è come sembra. Non esistono certezze. Niente permette di distinguere la realtà dall’immaginazione, gli incubi dalle paure. I vivi dai morti. 

«Tutto era reale, niente era superstizione o fantasia, e il destino era ancora incerto.»

Il lettore, condivide con i protagonisti il medesimo “destino narrativo”. Infatti, per conoscere, comprendere e capire, cosa si cela dietro gli innumerevoli interrogativi che si affastellano, uno dopo l’altro, si deve arrivare, necessariamente, alla fine della storia. Una fine che forse, tale non è. Una fine che, di fatto, potrebbe celare un nuovo inizio. 

«“Ti dico una cosa, memorizzala bene per quando ti servirà: è tutto dentro di noi, ogni ricordo, bello e brutto, cattivo, buono, felice e straziante. Pensiamo sempre che qualcosa ci sfugga, che gli anni che passano cancellino le tracce del cammino che facciamo e delle azioni che subiamo e compiamo, ma, in un modo o nell’altro torna tutto a galla, quando ci è necessario ricordare davvero.”»

I protagonisti di Figlia unica, devono tribolare e pazientare fino agli ultimi capitoli, per scoprire davvero ciò che sta accadendo nella loro vita da quando, si trovano intrappolati all’interno di una baita mentre fuori imperversa una bufera di neve. Quelle mura, in verità, sono da sempre la loro casa. Una dimora, che in alcuni momenti, appare come un rifugio familiare e accogliente mentre, in altri,  come una spettrale e spaventosa prigione avvolta da neve e gelo.

«Quella baita era una tana sicura per proteggersi dalla neve, ma anche una trappola. Scelta o non scelta, dovevano comunque restare lì.»

Realtà e ricordi si mescolano all’immaginario e all’ultraterreno. Le paure diventano incubi capaci di suggellare promesse di un avvenire nefasto.

«È incredibile con quanta velocità il destino possa spazzare via ciò che ha creato in una vita intera. Interminabile è invece il tempo che pretendono le conseguenze.»

Il male sembra nutrirsi delle fragilità di ogni membro della famiglia diventando, ogni giorno, sempre più forte. Neanche le capacità extrasensoriali di alcuni di loro sembrano in grado di proteggerli da un destino ormai scritto.

Oscure presenze, provenienti dall’aldilà, si manifestano senza mai palesare le proprie intenzioni.

«Ormai una nuova notte era alle porte. Brigitte stava imparando a temere il momento in cui socchiudeva le palpebre per lasciarsi cullare dal sonno. Non voleva rivedere Eva, era stata spaventosa in vita, la sua immagine onirica da defunta era ancora più intollerabile.»

La piccola Matilde, figlia di Brigitte e Christopher, è l’unica a vedere Rachele e a parlare con lei. Per Matilde, Rachele è sempre stata sua sorella maggiore ma adesso tutti sembrano ignorarne l’esistenza. Anche se, in effetti, qualcuno c’è che riesce a ricordarsi di lei. La nonna Anja, che però non si trova fisicamente in casa con loro, e Stefano, poco più grande di Matilde, figlio di Sibilla e del fratello di Brigitte.

Ma chi è davvero Rachele? È solo frutto della mente di Matilde oppure no?

Per scoprirlo non vi resta altro da fare che leggere Figlia unica e lasciare che le sue pagine vi conducano ai confini della realtà.

Sunny Valerio, ha saputo infondere a Figlia unica una crescente tensione narrativa, che aumenta notevolmente nella seconda parte, quando la scrittura in terza persona cede il posto a quella in prima. Fatti, retroscena e inaspettate verità vengono, difatti, svelate direttamente da due dei personaggi chiave. 

Attraverso una prosa semplice e diretta, l’autrice riesce a coinvolgere e a incuriosire. Anche se per buona parte della lettura prevalgono sensazioni negative e angoscianti, non temete, perché alla fine a prevalere sarà la speranza.

«Ci sono cose che per quanto chiare, si fatica a far ingoiare alla ragione, all’abitudine dell’anima di credere che niente di così terribile possa davvero essere accaduto.»

Copia ARC inviata gratuitamente dalla Nua Edizioni in cambio di una recensione onesta e sincera.

recensione gabry

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