P.S. Mi manchi di Winter Renshaw

P.S. Mi manchi

Titolo: PS Mi manchi
Serie: P.S. #2, Autoconclusivo
Autore: Winter Renshaw
Genere: Contemporary Romance
Narrazione: Prima persona, Pov alternati
Tipo di finale: Chiuso
Numero di pagine: 256
Data di pubblicazione: 20 Agosto 2020
Editore: Newton Compton Editore
Trama: Sutter e Melrose non si sopportano, ma il destino li ha sempre messi l’uno sulla strada dell’altra…

Cara Melrose,
la prima volta che ti ho incontrata, eri una sconosciuta. La seconda volta, la mia coinquilina. La terza volta, hai chiarito che stavi per diventare la più grande spina nel fianco che avessi mai conosciuto. Canti troppo forte sotto la doccia e usi tutta l’acqua calda. Sei prepotente da morire. Mi rendi la vita molto complicata. Ma per quanto ci provi, non riesco a smettere di pensare a te. Non riesco a smettere di desiderarti. Stavo per dirtelo. Stavo per ingoiare il mio orgoglio, lasciar perdere i miei modi da bastardo e mostrarti un lato di me che nessun altro ha mai visto prima… ma poi c’è stata una confessione che ha cambiato tutte le carte in tavola; una bomba nucleare che mi ha fermato. Come ho fatto a non prevederlo, non lo saprò mai.

Sutter
P.S. Mi manchi.

Dopo aver letto P.S. Ti odio da morire, e non essere riuscita ad apprezzarlo, ero titubante riguardo a questo secondo volume della serie P.S.
La verità? Melrose mi ha stupita in positivo. Nel capitolo precedente era uno di quei personaggi insopportabili, superficiali e decisamente troppo interessata alle feste, per i miei gusti.
Leggendo PS Mi manchi ho trovato una Melrose nuova, profonda e di animo gentile, una ragazza altruista con un caratterino tutto pepe. Un’amica presente e disposta a tutto pur di aiutar le persone a cui tiene, compreso trasferirsi in una casa nuova con un coinquilino, pur di aiutare il suo migliore amico.
Ed è proprio così che si conosceranno Melrose e Sutter.

Melrose, da sempre innamorata di Nick, acconsente a trasferirsi, cosicchè il ragazzo non paghi l’affitto o perda la casa mentre è in tour con la sua band. Solo quando sta portando dentro le valige conosce Sutter, il suo coinquilino, un ragazzo che Nick ha descritto come perfetto, ma che da subito si dimostra tutto il contrario.
Tra battutine, vendette e scherzi, Melrose e Sutter passeranno qualche giorno d’inferno che metterà a dura prova la convivenza. Sutter si aspettava una snob abiuata ad essere servita e riverita, ma ha trovato in Melrose una ragazza interessante, che si fa il mazzo per lavorare e mantenere in ordine la casa ma che, soprattutto, riesce a tenergli testa in ogni momento.
La donna, invece, è completamente esasperata dal carattere scontroso di Sutter.

Dopo qualche giorno ai ferri corti, però, le cose tra i due cambieranno drasticamente. Se prima non ruscivano a stare nella stessa stanza, all’improvviso non riescono più a togliersi le mani di dosso. Diventano il pensiero fisso uno dell’altra, qualcosa di inaspettato che nessuno dei due stava cercando.
Melrose ha una carriera nel mondo dello spettacolo da costruire; Sutter, dopo essere rimasto scottato in passato, non è più il tipo da relazione stabile.
Ma si sà, quando i sentimenti iniziano a crescere, fermarli è impossibile.

Il rapporto tra i due protagonisti nasce spontaneamente, non c’è nessuna forzatura e, anche se si sviluppa in breve tempo, si percepisce la crescita dei sentimenti di entrambi, e come questo li destabilizzi.
Sia Melrose che Sutter dovranno fare i conti con quello che provano e con quello che questo sentimento potrebbe rappresentare per entrambi, per il loro presente e futuro.
Melrose desidera da sempre avere successo come attrice e non si stancherà mai di provare a realizzare il suo sogno. Ogni giorno investe tempo e fatica in provini per cui non viene richiamata e deve avere a che fare con la feccia di quest’ambiente, qualcosa che odia ma che deve imparare a gestire.
Il suo lato festaiolo, per quanto presente, è decisamente meno evidente e accentuato rispetto al primo volume, e leggendo PS Mi manchi è stato come leggere di una nuova Melrose, l’opposto della cugina di Maritza.

Se, con Melrose, c’è stato un rapporto odio-amore a seconda del libro della serie, con Sutter c’è stato feeling già dai primi capitoli. Quest’uomo non ha alcuna vergogna per il lavoro che fa, non gli importa cosa le altre persone pensino di lui. Nonostante viva a Los Angeles non è interessato alla vita da copertina o di andare per locali. Preferisce passare una serata a rilassarsi a casa con qualche amico e una bottiglia di birra. Insomma, tutto l’opposto di Melrose.
Ma questo è Sutter, e la parte migliore di lui è suo fratello, un adolescente di quattordici anni che vuole assolutamente prendere con sé, per portarlo via da un padre ubriacone.

I momenti migliori di questo libro, però, sono quelli che comprendono Sutter, suo fratello e Melrose. Quando loro tre sono insieme, sono una forza della natura ed è impossibile non desiderare che diventino presto una famiglia. Il sogno di Melrose, però, sta per realizzarsi e ben presto dovranno fare i conti con le conseguenze, prendere decisioni sul loro futuro e mettere in tavola, nero su bianco, non solo i loro sentimenti, ma anche i loro desideri.

Decisamente più scorrevole e accattivamente, con personaggi interessanti e profondi, PS Mi manchi è un libro che mi sento di consigliare, un buon riscatto per una serie che non era partita al massimo, ma che si è ripresa con questo libro. Winter Renshaw mi ha stupita, e spero che sarà così anche per il prossimo volume.

Copia ARC inviata dalla Casa Editrice in cambio di una recensione onesta e sincera.
Pubblicazioni dell’autrice

Serie P.S.
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