Morte di un guastafeste di M. C. Beaton

Morte di un guastafeste

Titolo: Morte di un guastafeste
Serie: I casi di Hamish Macbeth, autoconclusivo
Autore: M. C. Beaton
Genere: Giallo
Tipo di finale: Chiuso
Narrazione: Terza persona
Data di pubblicazione: 3 settembre 2020
Numero di pagine: 240
Traduzione: Chiara Libero
Editore: Astoria Edizioni – Collana Series – Ugo Guanda Editore srl
Trama:
Finito il fidanzamento con Priscilla, a Lochdubh c’è ostilità nei confronti di Hamish, considerato la causa di tutto. Aspettando che le acque si calmino, il poliziotto decide di prendersi qualche giorno di ferie nella località marittima di Skag.

Sceglie una pensioncina senza pretese, per poi scoprire di poter pretendere davvero poco: il cibo è pessimo e tra gli ospiti spicca la fastidiosa presenza di Bob Harris, che sembra avere l’hobby di punzecchiare la moglie e gli altri pensionanti su qualsiasi cosa.

Tutti vorrebbero sbarazzarsi di lui per godersi un po’ di relax. Quando Bob viene trovato morto assassinato, Hamish, che poco prima del fattaccio è stato protagonista di un violento alterco con lui, finisce in prima fila nella lista dei sospettati.

Cartaceo inviato gratuitamente dalla Astoria Edizioni in cambio di una recensione onesta e sincera.

Oggi vi parlo di una nuova avventura di Hamish Macbeth, il protagonista indiscusso di Morte di un guastafeste, il nuovo volume della serie I casi di Hamish Macbeth, scritto dall’abile penna di M. C. Beaton e pubblicato in Italia dalla Astoria Edizioni

In occasione dell’uscita di questa ottava storia, la nostra amica Raffaella De ha organizzato un Review Party e ringrazio lei per aver invitato il blog a prendervi parte e l’Astoria per avermi omaggiato di una copia cartacea del libro.

Prima d’ora non avevo ancora letto nulla di M.C. Beaton e quindi non conoscevo Hamish Macbeth. Nonostante questo, la ricostruzione degli antefatti fatta dall’autrice e il modo dettagliato di descrivere i suoi personaggi mi hanno consentito di entrare facilmente nella storia e di seguirla con interesse.

Non starò qui a raccontarvi il contenuto del libro, perché questo dovete scoprirlo da voi, leggendo Morte di un guastafeste, ma alcune cose le posso “spifferare”.

Morte di un guastafesteHamish Macbeth vive con il suo cane Towser, in Scozia in un villaggio nelle Highlands chiamato Lochdubh. La sua abitazione è proprio all’interno della stazione di polizia dove svolge, per l’appunto, il lavoro di poliziotto. Per arrotondare le sue entrate ha recintato il retro della stazione di polizia e lì vi alleva pecore e galline, ed ha anche dato vita ad un piccolo orticello.

Ama il suo lavoro, anche se spesso si prende delle libertà che lo portano ad entrare in contrasto con i suoi superiori ma che, in un modo o nell’altro,  gli permettono di mettere in campo il proprio intuito e di risolvere, così, molti casi.

Recentemente le cose per lui non stanno andando molto bene: per qualche errore di troppo è stato degradato da sergente a semplice agente e gli abitanti del villaggio lo guardano con biasimo e non gli perdonano la fine del suo fidanzamento con Priscilla Halburton- Smythe, figlia dell’albergatore della zona.

«… in giro correva voce che avesse abbandonato Priscilla senza pietà, che lei, tanto per cominciare, era decisamente troppo per lui e così quando passava per il villaggio gli lanciavano occhiatacce di fuoco.»

La disapprovazione della gente di Lochdubh è qualcosa che proprio gli pesa, molto di più di dover subire le ire del proprio capo e di essere diventato un agente semplice.

In fondo, lui ha sempre fatto tanto per quelle persone e non riesce ad accettare di non essere visto di buon occhio.

Quando gli viene suggerito di prendersi una vacanza, decide di partire alla volta di un posto tranquillo, vicino al mare, e prenota una stanza in una pensione di Skag.

Quando arriva alla Friendly House si trova in compagnia di altri ospiti, ognuno con le proprie caratteristiche e la propria personalità. Lui si presenta come un “impiegato statale” e, considerato che non ha molte alternative, passa del tempo con loro e nei pochi momenti condivisi ha modo di osservali e studiarli. Tutti sembrano concordare sul fatto che, uno di loro, Bob Harris, sia un vero guastafeste, odioso e insopportabile, soprattutto per il modo riprovevole di trattare la moglie Doris.

«Era consapevole di avere davanti gli ingredienti per un disastro: una moglie infelice, un marito odioso, un uomo gentile e piacevole… mescolate il tutto e cosa otterrete? Un omicidio, gli diceva una vocina.» 

Hamish si rende conto che il lavoro l’ha seguito anche in questa vacanza quando appare evidente che, uno degli ospiti, ha deciso di porre fine proprio alla vita del guastafeste. Un uomo senz’altro meritevole di astio e decisamente deprecabile ma nessuno ha il diritto di provocare la morte di un guastafeste.

Hamish, non solo ritrova il cadavere e rischia di finire nella lista dei sospettati, ma deve anche affrontare una serie di vicende personali che metteranno a dura prova la propria stabilità emotiva.

La polizia del posto, informata sulle capacità deduttive ed investigative di Hamish, non si vuole fare scappare l’opportunità di sfruttare il suo aiuto e quindi, per avere la certezza di non farsi sfuggire nessuno dei dettagli che lui riesce sempre a scovare, gli affianca Maggie Donald, un’agente, ambiziosa e senza scrupoli che cerca in tutti i modi di fare carriera.

Hamish dimostra, ancora una volta, di avere una personalità molto forte, di essere capace di valutare i fatti senza farsi influenzare dalle proprie emozioni e dal proprio inevitabile coinvolgimento.

Tutte le persone presenti alla pensione, nonché i gestori,  potrebbero essere gli autori materiali del delitto, nessuno escluso. Inoltre, più si procede con le indagini più si scopre che ogni ospite possiede degli scheletri nell’armadio che vuole tenere ben nascosti e che per farlo potrebbe essere stato costretto ad uccidere.

Curiosi di conoscere il volto dell’assassino e come Hamish arriverà ad individuarlo? Allora non vi resta che leggere

Morte di un guastafeste.

M. C. Beaton, ha dato vita ad un protagonista, singolare, dalla personalità affascinante. Lui è un gentiluomo travestito da un trentenne scansafatiche e superficiale; possiede una celata sensibilità che dimostra nel suo sincero attaccamento al proprio cane e nel sentirsi ferito per le critiche che gli rivolgono gli  abitanti del villaggio, persone a cui lui è affezionato e che considera come di famiglia.

L’autrice ha un modo di scrivere molto piacevole, ricco di dettagli che non appesantiscono il racconto ma anzi, velati da una certa ironia, rendono tangibile la caratterizzazione dei personaggi e ricreano perfettamente l’ambientazione.

Morte di un guastafeste è una lettura che merita un posto nelle librerie, soprattutto in quelle degli amanti del giallo alla Agatha Christie.

«“Tu credi nell’inferno, Hamish?” 
“Sì,” rispose lui con un sospiro. “Ma non nell’aldilà, Tracey. Viviamo tutti all’inferno, in un modo o nell’altro,  qui e ora.”»

Se volete scoprire gli altri titoli della serie I casi di Hamish Macbeth, ecco a voi i titoli già pubblicati dalla Astoria Edizioni:

1 – Morte di una moglie perfetta
2 –  Morte di una sgualdrina
3 – Morte di una snob
4 – Morte di un burlone
5 – Morte di un’ingorda
6 – Morte di un nomade
7 – Morte di un seduttore

 

 

 

 

 

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