Qualunque sia il tuo nome

Qualunque sia il tuo nome di Laura Baldo

Titolo: Qualunque sia il tuo nome
Serie: Stand alone
Autore: Laura Baldo
Genere:  Storico
Tipo di finale: Chiuso
Narrazione:  terza persona
Data di pubblicazione: 16 dicembre 2019
Editore:  eLit

Trama:

Polonia, 1941/1948

Anna, scortata da una guardia, sta percorrendo un corridoio del quartier generale della Gestapo a Varsavia e sente una voce, che le provoca un tumulto di emozioni dolorose e laceranti. La voce appartiene a un ufficiale in divisa da SS, dall’aria arrogante e dagli occhi di ghiaccio che sembrano non riconoscerla.
Lei però di lui non può dimenticarsi. Lo ha soccorso tre anni prima quando, ferito, è comparso nel fienile della fattoria di famiglia a Poznan. Tra loro era scoccata una scintilla, ma dopo che lui è partito Anna ha scoperto che le aveva mentito sulla propria identità, forse addirittura sul nome.
E un dubbio ancora più grande la perseguita da allora: è davvero lui l’autore della soffiata che ha cambiato il corso della sua vita, spingendola a unirsi alla Resistenza per cercare vendetta?

Qualunque sia il tuo nome è il nuovo romanzo scritto da Laura Baldo.
I fatti narrati si svolgono in un contesto storico in cui, in realtà, è il proprio il nome che si acquisisce alla nascita a determinare chi deve vivere e chi, invece, non è degno di farlo.
L’appartenenza ad un popolo rispetto ad un altro o le origini etniche di ogni individuo, durante la seconda guerra mondiale, erano fondamentali.
Un nome poteva condannare o salvare la vita.
Laura Baldo in Qualunque sia il tuo nome, trasporta il lettore in quel tragico periodo. Nello specifico la storia è ambientata in Polonia durante l’occupazione nazista.
I due  protagonisti sono nemici, per nascita.
Lui è un soldato della Gestapo, in forza all’esercito delle SS. Lei una giovane insegnante polacca che si trova costretta a fuggire da Varsavia.
Anna Zielinska – questo è il suo nome – ha,  infatti, continuato a dare lezioni clandestinamente nonostante il categorico divieto.
Seconda una legge nazista, i polacchi non sono degni di impartire nessun tipo d’insegnamento, quindi, chiunque di loro svolga tale attività, commette un reato.
Anna, si rifugia nella fattoria di sua zia Ludwika, nei pressi di  Poznan Posen per i tedeschi –, un’attività in campagna che, per fortuna, non è ancora stata espropriata.
Il padre di Ludwika –
nonno di Anna – era un Baumann, quindi lei è nelle liste dei Volksdeutschen, gli stranieri di discendenza tedesca. Questo è l’unico motivo per il quale le terre non le sono state confiscate.
La proprietà di famiglia, però, oltre ad occuparsi delle attività ufficialmente dichiarate, nasconde un gruppo di partigiani. Sono membri della ZWZ – Unione per la Lotta Armata – pronti a combattere.
Anche suo cugino Jerzy, figlio di Ludwika, si è unito ai ribelli e, come loro, è pronto a tutto pur di lottare contro i tedeschi nazisti e liberare la Polonia.
Anna odia la violenza, spesso i membri del gruppo le chiedono di unirsi alla Resistenza, ma lei non ne vuole sapere. Non è disposta a fare del male a nessuno. Soprattutto, questa sua decisione, si rafforza quando viene a sapere che, qualche sera prima, proprio loro si sono resi responsabili di un sanguinoso attacco ad un gruppo di soldati delle SS.
Hanno ucciso tutti, fatto sparire i corpi dei cadaveri e i loro mezzi di trasporto.
Durante un giro di controllo nelle stalle, dove in una notte di pioggia si era accorta che vi era un infiltrazione d’acqua, Anna scopre un uomo nascosto nel soppalco del fienile. Lui è ferito gravemente, le chiede aiuto e lo fa parlando tedesco. Le è subito chiaro che deve essere sopravvissuto all’attacco da parte del gruppo di suo cugino. Dovrebbe ucciderlo, dovrebbe farlo scoprire, invece, decide di aiutarlo e di provare a curarlo con le poche medicine che hanno in casa.
Quando l’uomo si riprende ed è nuovamente in grado di parlare, le dice di chiamarsi Werner Schenk. Le racconta di essere un ingegnere tedesco e che la notte dell’agguato si trovava da quelle parti, scortato da milizie tedesche, per fare un sopralluogo. Quest’ultimo si era reso necessario dopo che gli erano stata commissionata la progettazione di nuove strade.
Anna, gli crede. Lei si fida delle sue parole e comincia a passare sempre più tempo con lui. Tra loro nasce un rapporto intimo, fatto di racconti inerenti alla loro infanzia; di quando, non avevano bisogno di mentire. 

«Quando parlano, lui la ascolta sempre attentamente, e si mostra molto interessato a come vive la gente comune. Finora ha visto solo la zona intorno a Poznan, che lui insiste a chiamare Posen, col toponimo tedesco, e che non considera nemmeno Polonia.»

Condividono una notte d’amore, ma poi sono costretti a separarsi.

«“Non importa. Ho appena deciso che non ha senso preoccuparsi del domani. Potremmo essere tutti morti domani, per quel che ne sappiamo. Prima, tanto vale vivere un po’.”»

Subito dopo la partenza di Werner, i tedeschi hanno una soffiata anonima, che denuncia Anna e la zia di sovversione. Vengono arrestate, insieme ai lavoratori della fattoria.
Questo segna l’inizio di un profondo cambiamento per la protagonista di Qualunque sia il tuo nome. Scopre che il suo Werner in realtà è un militare della Gestapo, lui è 

«Helmut Manfred Werner Mohr, SS-Obersturmführer und Kriminalkommissar»

Le ha mentito, e questo, la porta a convincersi che, dietro la denuncia anonima ci sia proprio lui.
L’attrazione provata nei suoi confronti si trasforma in odio.
Un sentimento negativo che alimentato dalla solitudine, la trasforma in una donna fredda, capace adesso anche di uccidere.
Adesso Anna vuole solo vendetta.
I tedeschi sono l’oggetto del suo odio e niente è ormai più importante nella sua vita se non liberare il suo popolo e le sue terre. Liberare la Polonia.

«Possibile che sia diventata incapace di amare sinceramente qualcuno? Di provare i brividi, e il batticuore, e il desiderio onnipresente di un’altra persona, o il fatto di andare in pezzi per la sua perdita? Forse, senza rendersene conto, ha finito per perdere una parte della sua umanità. È diventata come i mostri che voleva combattere.»

Werner, non smette mai di pensare a quella ragazza che lo ha curato e salvato.
La guerra lo costringe ad allontanarsi, a viaggiare assistendo ad atrocità sempre più insensate ed crudeli. Ma lui non è in grado di ribellarsi. Lui compie il suo dovere al servizio della sua nazione. 

Qualunque sia il tuo nome, è una storia amara e realistica, dove il patriottismo inculcato nella mente umana diventa il vero protagonista.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale, anche in Polonia, non c’è spazio per il romanticismo.
I sentimenti provati individualmente vengono accantonati e messi in secondo piano rispetto alle esigenze collettive.
Pensare, amare, desiderare e sperare, non è consentito.
Le necessità della propria gente diventano una priorità assoluta.
La guerra inaridisce gli animi, marchia indelebilmente l’ambiente e ogni cosa diventa testimone tangibile della sua presenza.

«Molte case portano ancora i segni dei bombardamenti del ’39, perché nessuno si è disturbato a sistemarle; sui tetti sventolano le bandiere con la svastica, e sui muri o i pali dei lampioni sono affissi minacciosi manifestini in tedesco.»

I cuori battono per la paura, la rabbia e la voglia di supremazia. Ma nessun battito d’amore sembra avere il potere di cambiare le cose.
Cosa ne sarà di Anna e Werner? La fine della guerra riuscirà a portare un pochino di pace nei loro cuori? Il loro destino è scritto, ma per scoprire cosa li aspetta, dovete dedicarvi a questa lettura.
Laura Baldo in Qualunque sia il tuo nome dimostra un’estrema capacità di comunicare al lettore.
I fatti storici sono descritti in maniera approfondita, in modo dettagliato ma semplice. Questo rende la lettura scorrevole e non pesante, nonostante la gravità degli argomenti trattati.
I protagonisti non sono eroi. Sono umani, vittime della cattiveria, della malvagità e figli della guerra. Sono cresciuti per combattere e per loro, è impossibile sottrarsi alla spietatezza di quel periodo.
Ho apprezzato la scelta di Laura Baldo di non cedere alla tentazione di scrivere di un rapporto d’amore passionale.
In Qualunque sia il tuo nome la passione è presente ma non è quella vissuta tra i protagonisti, bensì quella impiegata nella battaglia per la sopravvivenza delle proprie origini, nel patriottismo che ha storicamente caratterizzato quella parte, ardita e pronta ad ogni sacrificio, del popolo polacco.

«Ma i suoi sentimenti per Werner, per quanto forti, sono ancora troppo recenti e confusi, mentre l’amore per la sua terra e la sua gente è radicato in lei fin dalla nascita. Se si tirasse indietro ora non potrebbe più guardarsi allo specchio. Varsavia ha bisogno di lei, Werner no. Lui sa cavarsela da solo, almeno lei se lo augura.»

Un romanzo da leggere con la consapevolezza che le sue pagine, sono intrise di quel profondo senso di tristezza generato dai terribili fatti accaduti.

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