Perle di thriller

Perle di thriller di Alessia Piemonte,

Perle di thriller

Titolo: Perle di thriller

Serie: Stand alone, autoconclusivo

Autore: Alessia Piemonte

Genere: Thriller, racconti

Tipo di finale: Chiuso

Narrazione: Terza e prima persona

Numero di pagine: 107

Data di pubblicazione: 21 novembre 2020

Editore: Maratta Edizioni

Trama:

“Perle di Thriller” è una raccolta di sei racconti che si muovono indipendenti seguendo la scia del sangue. Un viaggio noir per l’Italia tra omicidi, serial killer, relazioni illecite, sette religiose e traumi da superare. Alessia Piemonte ci regala brevi fotografie della quotidianità nascosta d’altri tempi, ricca di colpi di scena e situazioni losche.

 

Con Perle di thriller, una raccolta di brevi racconti ad alta tensione, Alessia Piemonte conduce il lettore alla scoperta di fatti sanguinosi e abbastanza inquietanti.

Una carrellata di eventi in cui albergano la follia delirante dei serial killer, il potere della soggezione psicologica, le tremende conseguenze di amori sbagliati e l’imprevedibilità degli eventi che conducono alla morte.

Episodi che, narrati con dovizia di particolari, riescono a incutere nel lettore quel senso di inquietudine che solo un buon thriller può essere capace di suscitare.

Perle di thriller sicuramente affascina e mette letteralmente i brividi quando, pagina dopo pagina, mostra quanto l’umanità possa essere capace di compiere atti estremamente cruenti e violenti e come le malattie psicologiche possano nutrirsi di ogni razionalità generando mostri pronti a uccidere.

«Fu rinvenuto un foglio e gli inquirenti rimasero perplessi e sconcertati dalle parole tracciate. Would you cry if I wasn’t here anymore?» (Piangerei se non fossi più qui?)

Il primo racconto ha come protagonista Ezio Castillo un agente italo-americano dell’Interpol che si trova ad indagare su una serie di suicidi riconducibili alla misteriosa figura dello Shinigami, letteralmente “Divinità della morte”.

Perle di ThrillerTutte le persone ritrovate morte lo avevano contattato in precedenza tramite il suo sito Griefruns out e lui, com’era solito fare, aveva consigliato loro di risolvere i problemi esistenziali con il suicidio.

Ezio Castillo, sfidando la morte, scoprirà presto che forse l’istigazione al suicidio non è esattamente il crimine imputabile allo Shinigami.

Siete sicuri di potervi fidare di chi avete conosciuto in rete? Probabilmente sarebbe meglio diffidare!

Nel secondo racconto, ci spostiamo in Sicilia, e assistiamo all’incontro di una psicologa messinese, Elena Giorgianni, con Fabiano Galipò un quindicenne sopravvissuto alla morte che è stato testimone oculare dell’uccisione dei suoi più cari amici, inferta con efferatezza e brutalità.

Si può diventare “pazzi d’amore” e trasformarsi in un essere senza anima?

«Dobbiamo depurare il nostro paese da questi commisti di razze e religioni…»

Nel racconto successivo tra la natura del Bosco del Vaj, a Torino, da Don Martino Dalmasso vengono ritrovati dei cadaveri. Presto il francescano scoprirà le sconcertanti verità che si celano dietro quelle morti.

A volte può essere difficile tracciare in modo netto il confine tra vittima e carnefice.

Si passa quindi al racconto, fatto in prima persona, di un uomo di Agrigento che ripercorre la sua esperienza durante le indagini sulla scomparsa di Rosetta, la donna di cui si era innamorato e di cui da qualche tempo si sono perse le tracce. Quando la ritrova gli vengono svelate verità inaspettate.

«“Il vino ha lo stesso colore del sangue, non trova?”»

Nel penultimo racconto tutto si tinge di rosso. Una passione travolgente, raccontata sempre in prima persona dal protagonista, porta a perdere la testa a tal punto da sporcarsi le mani con il vino e con il sangue.

«“Mi vuole ammazzare… mi vuole ammazzare! È furioso“»

Si giunge, quindi, all’ultimo racconto, ambientato in un commissariato di polizia a Torino dove si assiste alla deposizione rilasciata, a ridosso del giorno di Natale, da una donna sopravvissuta alla furia omicida di un conoscente.

Alessia Piemonte ha contestualizzato i racconti in modo così preciso e puntale da indurmi, inizialmente, a pensare che potessero essere fatti realmente accaduti. Solo successivamente mi sono resa conto che, ispirandosi a fatti di cronaca, ha dato vita a Perle di thriller attingendo alla propria fantasia.

Lo stile semplice e diretto riesce a catturare l’attenzione. Ho trovato notevoli le capacità descrittive ed espositive dell’autrice che, servendosi di un linguaggio appropriato e ricercato, ha saputo creare delle storie molto coinvolgenti. Interessante, anche, il diverso tipo di narrazione utilizzato per ogni singolo racconto. Infatti, finendo un racconto ed iniziando il successivo si ha la netta percezione di leggere qualcosa di totalmente nuovo e distaccato. Le parole di adattano in modo differente ai protagonisti delle varie storie e si nota proprio un diverso ritmo narrativo. Questo mantiene alto l’interesse e permette di ricordare e distinguere le varie vicende.

Un esordio, quello di questa autrice, che mi ha piacevolmente sorpresa, per la sua bravura e per le notevoli potenzialità che si notano, già in modo evidente, in questi brevi racconti.

Potrei scommettere sul fatto che prima o poi, Alessia, diventerà una nota autrice di thriller. E, questa scommessa, non credo di perderla.

Leggete Perle di thriller e fatemi sapere.

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