Non sono solo una signora

Non sono solo una signora di Melanie Breath

Non sono solo una signora

Titolo: Non sono solo una signora
Serie: Stand Alone, autoconclusivo
Autore: Melanie Breath
Genere:  Contemporary Romance
Tipo di finale: chiuso
Narrazione: prima persona, POV della protagonista (Irene)
Data di pubblicazione:  3 giugno 2018
Editore: O.d.e. Edizioni

TRAMA:

Irene ha quarantacinque anni e tanta voglia di riscatto. Non sa che la vita, quella stessa che le ha portato sacrifici, delusioni e qualche gioia, ha ancora in serbo per lei un’opportunità. Irene avrà fra le mani il potere di spezzare le catene del passato, ma il suo mondo accetterà il cambiamento o le presenterà il conto?

 

 

Ho letto per il blog Non sono solo una signora di Melanie Breath, pubblicato dalla O.d.e. Edizioni, e adesso ho il piacere di condividere con voi le mie riflessioni.

Questo libro tratta problematiche reali che coinvolgono tantissime persone e che spesso non si concludono con un lieto fine.

Per Irene, la protagonista di Non sono solo una signora, alla fine arriva, per fortuna, la tanto sospirata felicità, ma prima deve affrontare tantissime difficoltà. 

Lei ha avuto due genitori non proprio raccomandabili. Sua madre si prostituiva e suo padre era un delinquente. È cresciuta facendo affidamento solo sulle sue forze ed anche quando, a soli diciassette anni, scopre di essere incinta, si rimbocca le maniche e, senza l’aiuto di nessuno, porta avanti una gravidanza gemellare. 

Antonio, il padre delle sue due figlie, Moira e Mara, la sposa ma ben presto si rivela una persona poco affidabile e con il passare del tempo il loro matrimonio giunge al termine.

Irene cresce praticamente le figlie da sola. Antonio, infatti, con la scusa di dover lavorare fuori, torna raramente a casa, e come se non bastasse, non contribuisce mai alle spese di casa.

Irene non pensa di separarsi, sia per dare una parvenza di famiglia alle figlie, sia per evitare di finire per l’ennesima volta vittima dei pettegolezzi degli abitanti del suo paese. 

Gli anni passano e la vita di Irene è fatta solo di sacrifici: lavora come OSS in una casa di riposo e quando torna a casa dedica tutte le sue attenzioni alle sue figlie e vuole solo il meglio.Non vuole che loro possano sentire la stessa mancanza di affetto che ha provato lei per colpa dei suoi genitori.

Lei lotta ogni giorno per far star bene le sue figlie. 

«Spero che le mie preghiere si avverino e che le mie figlie riescano a diventare ciò che vogliono. È questo il mio più grande desiderio e l’unico per cui valga la pena combattere.» 

Ha totalmente dimenticato di essere una donna e si considera solo una madre e, da quando sua figlia maggiore ha avuto una figlia di nome Sara, anche una nonna. 

«Sono una signora, non posso e non devo dimenticarlo.» 

Non sono solo una signoraMa nella sua vita entra una persona che per la prima volte la farà pensare: Non sono solo una signora.

Lui è Manuel, l’istruttore di nuoto di Sara. Un istruttore molto bello, ma anche molto più giovane di Irene. Per  quanto lei provi a negare l’attrazione che provano l’uno per l’altra, cedere sarà inevitabile. 

«Manuel crea il caos dentro e fuori di me, facendomi provare emozioni che ho paura di identificare.» 

Purtroppo, però, Irene deve fare i conti con l’immaturità di Mora, che le ha sempre creato problemi e che continua a schierarsi dalla parte del padre.

Anche Antonio inizierà ad avanzare pretese e a voler impedire la separazione.

Per Irene e Manuel amarsi e viversi non sarà semplice. Solo se Irene troverà il coraggio di lottare per sé stessa potranno essere veramente felici. 

Ma quante difficoltà dovranno superare?

Per scoprirlo non vi resta che leggere Non sono solo una signora.

Ho apprezzato molto il coraggio dell’autrice di parlare apertamente delle difficoltà che le donne non più giovanissime incontrano. Pensare al proprio benessere senza anteporre quello degli altri può essere molto difficile, ma a volte per far star bene le persone che si amano bisogna prima essere soddisfatti e felici.

«Quante volte ho immaginato di poter aver una vita felice? Una vita dove poter essere la mia priorità per una volta, dove poter realizzare i miei desideri senza sentirmi in colpa. Più guardo le rughe sul mio viso, più sento di non aver ancora molto tempo per sperare di avverare i miei sogni.»

Anche se i contenuti di questo romance sono interessanti, ho riscontrato una certa mancanza di approfondimento nella caratterizzazione dei personaggi. Non sono riuscita ad emozionarmi e a percepire appieno le loro sensazioni.

Tutto è sviluppato in superficie ed io non sono riuscita ad entrare pienamente in sintonia con il racconto.

Alcuni sviluppi finali mi hanno spiazzata e, in un certo senso, li ho trovati troppo “romanzati”.

Non sono solo una signora risulta comunque una lettura molto scorrevole, ben editata che offre degli ottimi spunti di riflessione.

Non è mai troppo tardi per cercare di essere felici e Irene e Manuel possono essere un esempio per tante persone che pensano di non essere più in tempo per farlo.

«Ho smesso da tempo di credere che esista un lieto fine. Forse è questo il vero problema…» 

Copia ARC inviata gratuitamente dalla Casa Editrice in cambio di una recensione onesta e sincera.

 

 

 

 

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