La terapeuta di Helen Flood

La terapeuta

Titolo: La terapeuta
Serie:  Stand Alone, autoconclusivo
Autore: Helene Flood
Genere:  Thriller psicologico
Tipo di finale: Chiuso
Narrazione: Prima persona, POV protagonista (Sara)
Numero di pagine: 324
Data di pubblicazione: 7 luglio 2020
Editore: Mondadori
TRAMA:
Sara, psicologa trentenne, gestisce uno studio privato per giovani problematici nella nuova grande casa che sta ristrutturando insieme al marito Sigurd, ambizioso architetto sempre oberato di lavoro. Un giorno, dopo aver lasciato un messaggio telefonico alla moglie in cui dice di aver raggiunto un paio di amici per una breve vacanza, Sigurd scompare nel nulla. Gli amici confermano che lo stavano aspettando ma che non è mai arrivato a destinazione.

Dov’è finito? Perché ha mentito? Sara non ha idea di cosa sia successo e, mentre le ore passano, la rabbia comincia a trasformarsi in paura. Quando la polizia inizia finalmente a interessarsi alla scomparsa, la donna diventa uno dei principali sospettati perché ha cancellato definitivamente e troppo in fretta il messaggio vocale del marito.

Sara si ritrova dunque sola nella casa da sogno rimasta incompiuta, dove ogni stanza diventa sempre meno ospitale e sempre più inquietante, anche lo studio dove riceve i pazienti. Ma è sola davvero? Non riesce infatti a scrollarsi di dosso la sensazione di essere osservata, è convinta che gli oggetti spariscano e ricompaiano misteriosamente e di sentire dei passi in soffitta durante la notte. È davvero così o è lei che sta perdendo lucidità?

Mentre verità terribili vengono alla luce, Sara trova sempre più difficile gestire la propria vita e i propri pensieri. Può fidarsi della sua memoria? Riuscirà lei, esperta nell’interpretare le emozioni e le intenzioni degli altri, a guardare davvero dentro se stessa? E dove può considerarsi veramente al sicuro?

Con La terapeuta, Helene Flood si afferma come un sorprendente talento letterario offrendo ai lettori un thriller psicologico coinvolgente e ricco di suspense e colpi di scena inaspettati.

La Mondadori, ci regala delle pagine ad alta tensione con La terapeuta di Helene Flood, la nuova ed attesissima uscita in occasione della quale prendiamo oggi parte al Review Party organizzato, ancora una volta, dalla cara Raffaella De.

In questo thriller i dettagli sono fondamentali, esattamente come lo sono nella vita di Sara Lathus, la protagonista. Proprio lei, La terapeuta.

Attraverso il suo racconto, fatto in prima persona, si ha modo di conoscere ogni particolare della sua vita. 

Lei, partendo dal dettaglio, arriva a fornire una visione globale della sua situazione lavorativa, del suo matrimonio e del rapporto con i membri della sua famiglia d’origine.

Sara inizia descrivendo ogni momento di quella particolare giornata, da quando suo marito l’ha salutata per andare a passare un weekend a Norefjell con i suoi amici Thomas e Jan Erik, per non fare più ritorno. 

Il mistero che si cela dietro la sua scomparsa accompagna il lettore sino alle ultime pagine.

Lei ci mostra la casa dove abitano da quando Sigurd l’ha ricevuta in eredità da suo nonno. Un’abitazione grande che richiede, però, molti lavori di ristrutturazione.

Sigurd è un architetto ed ha personalmente progettato ogni cambiamento da apportare, ma metterlo in pratica si dimostra molto più impegnativo del previsto.

Loro avevano già iniziato alcuni lavori ma che, in questo momento, sono in una fase di stallo. I soldi non sono sufficienti e portare avanti le modifiche, richiedono, un impiego di tempo e di energie che suo marito sembra non riuscire ad investire.

«Ora l’unica cosa che riesco a vedere è quanto tempo ci vorrà a fare tutto.»

In alcune parti dell’abitazione i lavori sono stati completati, come in quell’ala della casa che sono state riservate all’attività professionale di Sara.

Lei, infatti, d’accordo con Sigurd, ha lasciato il suo precedente lavoro, per utilizzare una parte della casa come studio, dove poter ricevere i suoi pazienti e portare avanti le sedute di psicoterapia.

Quando aveva preso questa decisione, aveva calcolato che non sostenendo le spese di un affitto e, cercando di avere la media di 5 pazienti al giorno, avrebbe potuto guadagnare una cifra adeguata ad aiutare nelle spese di ristrutturazione.

Purtroppo, invece, le cose non procedono come preventivato. Lei soffre molto il peso della solitudine, in quella casa dove suo marito resta sempre meno, per via dei suoi impegni di lavoro alla FleMaSi Architects, di cui è uno dei tre soci. Le sue spinte motivazionali sono sempre meno forti.

«Mi piace la compagnia di me stessa, ma ho bisogno anche degli altri. Avevo cancellato i miei colleghi con un tratto di penna, senza mai immaginare che mi sarei sentita tanto sola. Che la cosa mi avrebbe resa passiva. »

Dovrebbe cercare nuovi pazienti, ma non ha voglia di farlo. 

Il giorno in cui tutto ha inizio gli unici appuntamenti che ha sono con tre adolescenti, con problematiche differenti l’uno dall’altro e che non le richiedono un grosso impegno: Vera, Christoffer e Trygve.

In questa sorta di apatia, Sara dimostra di avere comunque una grande capacità di analisi comportamentale. Lei nota tutto e ricorda ogni dettaglio. Non le sfugge nessun particolare.

«Ciò che è davvero importante è essere in grado di distinguere i dettagli fondamentali dal resto. Se ricordi ogni cosa, è difficile ricordare quelle più significative, le cose che devi ricordare.»

Ma forse alcune cose, quando si vuole restare al buio, non vengono notate. 

«Non so più nemmeno se posso fidarmi della mia memoria. Questo è un territorio sconosciuto, la mia memoria è la pietra angolare delle mie abilità. Ma non sono più in grado di distinguere un cambiamento nelle tende o il disordine sugli scaffali dal grido che si sta gonfiando nel mio petto. Non so più distinguere che cosa sto vedendo e cosa sto pensando di vedere.»

La terapeutaPer farlo bisognerebbe avere il coraggio di illuminare la verità in modo da poterla osservare. Ma nell’oscurità a Sara alcuni dettagli sono sfuggiti. 

«Mentre me ne sto lì seduta con la mia tazza e mi guardo intorno in soggiorno, mi viene in mente che c’è qualcos’altro. Non so cosa, con esattezza, quale dettaglio sia cambiato, ma c’è qualcos’altro di diverso.»

Le sue certezze vacillano quando si rende conto che qualcuno le sta mentendo, che qualcun altro le ha sempre mentito e che probabilmente tutto ciò che le è sempre sembrato certo ed assodato, in realtà, può essere solo frutto di sue arbitrarie interpretazioni.

«Posso essere stata io a spostare le calamite del frigorifero? Essere così stressata da averlo fatto senza rendermene conto? Essere in un tale stato confusionale che ora non riesco a ricordarmene? Sono ancora in grado di fidarmi di ciò che vedo, di ciò che rammento?»

Adesso che Sigurd è scomparso ogni cosa sembra non avere più un senso logico.

Cosa è successo a suo marito? Quali problemi emergeranno dal racconto della protagonista? Quali verità nasconde persino a sé stessa?

Un thriller psicologico che non lascia pause. In ogni particolare è racchiusa qualche risposta utile alla ricostruzione dei fatti e dei misfatti.

La terapeuta si legge sul filo dell’alta tensione sino alla parola fine, aspettando di far luce sul suo epilogo.

«Ma non ci si può fidare della paura. Inganna i sensi, surriscalda la capacità di ragionare. Respira.»

Copia ARC inviata gratuitamente dalla Casa Editrice in cambio di una recensione onesta e sincera.

 

 

 

 

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