La congregazione

La congregazione di Alessandro Perissinotto

La congregazione

Titolo: La congregazione
Serie:  Stand Alone, autoconclusivo
Autore: Alessandro Perissinotto
Genere: Thriller
Tipo di finale: Chiuso
Narrazione: Terza persona
Numero di pagine: 252
Data di pubblicazione: 23 giugno 2020
Editore: Mondadori
TRAMA:
Frisco, Colorado. Un tranquillo paese delle Rocky Mountains, a tremila metri di quota e a un centinaio di miglia da Denver. È qui, in una vecchia casa appena ereditata, che Elizabeth si trasferisce per scontare la pena che il giudice le ha inflitto per guida in stato di ebbrezza: ventiquattro mesi con la cavigliera elettronica e il divieto di superare i confini del villaggio.

Per Elizabeth, spogliarellista a fine carriera, donna ancora molto bella e sempre più disincantata, Frisco è forse l’ultima occasione per cambiare vita.

La piccola comunità del paese è cordiale e accogliente, ma un giorno Elizabeth inizia a ricevere sgradevoli omaggi da un ignoto personaggio che sembra molto informato sul suo passato e soprattutto sembra conoscere molto bene ciò che lei ha impiegato una vita per tentare di dimenticare.

Torna così a galla un incubo degli anni ’70, quando lei era solo una bambina, lo spettro di un massacro, a migliaia di chilometri da lì: la più grande strage di cittadini americani prima dell’11 settembre 2001. Sembra passata un’eternità, ma non è così ed Elizabeth se ne renderà conto quando capirà che qualcuno, dal passato, è tornato a cercarla con uno scopo preciso: finire il lavoro che la Storia aveva lasciato a metà.

Elizabeth, antieroina sensuale e ironica che potrebbe essere uscita da un film dei fratelli Coen, è un personaggio di invenzione, ma gli eventi drammatici che si affollano nella sua memoria sono verità e rappresentano uno dei capitoli più bui e sconvolgenti della storia americana.Fedele al proprio modo di fare letteratura, Perissinotto parte, come in molti suoi romanzi, dalle realtà dimenticate, dalle rimozioni collettive, ma questa volta decide di dare al racconto del vero i ritmi implacabili del thriller e di scandirli con una scrittura fredda e precisa come la lama di un coltello.

Oggi è il nostro turno di partecipare al Blog Tour organizzato per La congregazione di Alessandro Perissinotto. 

Sono felice di aver avuto l’occasione di leggere questo thriller molto particolare targato Mondadori.

La protagonista di questa storia si chiama Elizabeth Doran, lei è un detenuta originaria di Denver, arrestata per aver più volte guidato in stato di ebbrezza. 

Da poco le sono stati concessi gli arresti domiciliari, ma deve scontarli sotto il controllo elettronico di una cavigliera.

Le hanno accordato la richiesta di spostare il suo domicilio nello chalet che ha recentemente ereditato da una zia paterna, Rose, e per questo è stata portata in Colorado a Frisco.

Per vigilare sulla sua condotta il tribunale l’ha affidata alla Withney Controls, una società privata specializzata nei sistemi di controllo a distanza. L’agente che si occupa della sua custodia è Melvyn Storch.

Le viene fornito anche un lavoro come cassiera presso una stazione di servizio. All’inizio di questa sua nuova sistemazione Elizabeth dopo tantissimo tempo, si sente bene. In qualche modo sta riuscendo a sentirsi a casa  e si trova a proprio agio con quasi tutte le persone con le quali è entrata in contatto.

«Alla fine della giornata si rese conto che, per la prima volta dopo la drammatica parentesi del Grande Viaggio, l’idea di far parte di una comunità non la infastidiva.»

Elizabeth ha superato i quarant’anni da un pezzo. È una donna vissuta con alle spalle una carriera da spogliarellista e un notevole numero di rapporti più o meno occasionali.

Il presente viene raccontato al lettore su due binari temporali che si alternano tra loro. Infatti, si legge cosa sta succedendo alla protagonista nell’immediato ma, progressivamente, si scoprono anche tutti gli eventi che si sono verificati nella settimana precedente.

«Lei, Elizabeth Doran, che per tutta la vita aveva ricevuto porte in faccia e mani sul culo, adesso, proprio nel momento in cui toccava il fondo, scopriva la gentilezza e la solidarietà del paese dove non avrebbe mai pensato di vivere.»

Ma Elizabeth, in poco tempo scopre che Frisco per lei non è poi così sicura.

Iniziano a verificarsi degli episodi inquietanti, che le fanno ben presto capire che qualcuno, collegato alla sua infanzia, l’ha presa di mira. 

Lei cerca di farsi aiutare dalle persone con le quali ha legato maggiormente: il suo datore di lavoro Sanders, il suo agente di custodia Mel, lo sceriffo Garland. Ma soprattutto si affida ad Apiatan, un bel ragazzo di origini indiane, molto nerd, che ha una spiccata propensione per le indagini e per individuare i segnali lasciati dai più svariati dispositivi elettronici. 

Purtroppo, appare sempre più evidente che il passato di Elizabeth è pieno di episodi tristi e difficili da superare.

«Cosa ne sapeva Mel di ciò che sognava lei da ragazzina? Non aveva sogni lei, solo incubi. E quegli incubi non erano altro che ricordi, non erano altro che immagini di morti, sparsi ovunque. Erano la voce di sua madre che le diceva di scappare, erano il suono delle raffiche di mitra.»

Ma cosa è successo quarant’anni prima, quando lei aveva solo 8 anni? Pian piano, il suo passato viene intervallato agli eventi più recenti e palesato al lettore.

Già da subito si apprende che i suoi genitori si erano fatti trascinare in Guyana ed erano entrati a far parte della congregazione, una setta chiamata “Tempio del popolo”.

La congregazioneMentre suo padre e sua madre morirono lì, lei invece è sopravvissuta alla strage di Jonestown e, rimasta sola, venne portata in un orfanotrofio.

«Cosa aveva fatto di male? Niente. Tutto ciò che stava capitando, tutto ciò che era capitato nella sua vita non aveva niente a che vedere con lei, con ciò che aveva fatto o non fatto; tutto dipendeva da una decisione presa altri, dalla scelta di intraprendere il Grande Viaggio, quello che sua madre non avrebbe mai voluto fare, quello per il quale i suoi avevano rischiato il divorzio. Magari avessero divorziato! Meglio separati che morti. »

Nella vita di Elizabeth, c’è sempre stata tanta sofferenza. La solitudine e la mancanza d’affetto, l’hanno segnata, ma nonostante tutto la sua voglia di amare e di sentirsi parte di qualcosa, di sconfiggere il suo isolamento, non è mai venuta meno.

Elizabeth, si dispera, ha paura e piange ma non si arrende.

La madre le ha fatto giurare di non rivelare a nessuno di essere stata a Jonestown. Ma adesso, per salvare la sua stessa vita ha bisogno di scoprire perché.

Cosa si nasconde dietro La congregazione? Fanatismo e follia oppure gli interessi che la tenevano in vita non erano solo di natura spirituale?

Dopo tutti questi anni, chi sta perseguitando Elizabeth ed a quale scopo?

La congregazione fa entrare in contatto con le paure di chi non può fidarsi di nessuno. Anche Brendan Riggs, uno dei corteggiatori della protagonista, riesce a mettere in allerta Elisabeth. Tanto che, quando si rende conto dello strano rapporto che lui ha con la propria madre, addirittura, lo associa al proprietario del Motel di Psycho.

Insomma se si ha paura tutto sembra minaccioso e terrificante.

Alessandro Perissinotto, ha scritto un romanzo molto avvincente, ricco di colpi di scena, che cattura totalmente l’attenzione del lettore. 

L’autore rende tutto molto realistico ed inquietante. Soprattutto quando si tratta di riportare le scene vissute all’interno della congregazione. La sua scrittura è fluida e diretta, descrittiva ma senza fronzoli. 

Per scoprire tutti gli intrighi e le verità relative alla setta e alla famiglia di Elizabeth, non vi resta che immergervi nella lettura di La congregazione.

 Copia ARC inviata gratuitamente dalla Casa Editrice in cambio di una recensione onesta e sincera.

 

 

 

 

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