Il dipinto

Il dipinto di Gloria Pigino

Il dipinto

Titolo: Il dipinto
Serie:  Stand Alone, Autoconclusivo
Autore: Gloria Pigino
Genere: Narrativa
Tipo di finale: Chiuso
Narrazione: in prima persona, POV  personaggio femminile (Eleonora: presente); terza persona (Ascanio & Bel: passato)
Data di pubblicazione: 24  febbraio 2020
Editore: More Stories
TRAMA
A poche settimane dalle nozze, la futura suocera dona a Eleonora il corredo di famiglia, contenuto in un vecchio baule. Al suo interno, la ragazza trova uno scrigno in cui sono custodite alcune lettere ingiallite, risalenti al Secondo Dopoguerra, e la foto di una neonata.

Il destinatario della missiva è Ascanio, bisnonno di Alessandro, suo futuro marito.
Ma chi è la misteriosa Bel che ha firmato quelle lettere cariche d’amore? E chi è la bimba ritratta nella foto? C’è un solo nome, Adelle, sul retro della fotografia, e una data, 1947. Eleonora e Alessandro iniziano le loro ricerche, che li condurranno in Irlanda. 

Qui, in un antico maniero avvolto da un’aura suggestiva, verrà loro svelato il mistero che ruota intorno alle lettere e a un misterioso dipinto che pare nessuno abbia mai visto.

È davvero esistito o è frutto dell’immaginazione popolare? E se esiste, dove si trova?

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 Gloria Pigino nel suo nuovo romanzo intitolato Il dipinto ci porta tra i vigneti piemontesi, in una rinomata azienda vitivinicola, Tenuta Tenaglia che si trova a Serralunga di Crea, Monferrato. 

I protagonisti sono Eleonora ed Alessandro, due giovani fidanzati che stanno attraversando un periodo felice e sereno. Il vino prodotto dalla loro azienda è molto apprezzato e continuano a ricevere riconoscimenti di prestigio, sono molto innamorati e stanno organizzando il loro l’imminente matrimonio. 

«Tra pochi mesi questo bellissimo uomo diventerà mio marito. Saremo una famiglia. Ripenso a quando ci siamo conosciuti. Ricordo ancora le parole che mi disse. «Voglio che la mia azienda sia tra le migliori al mondo.» Ed è proprio questo che mi ha fatto innamorare di lui. La sua caparbietà. La sua tenacia. La costanza. La perseveranza. La voglia di non arrendersi. Di affrontare gli ostacoli, per abbatterli.»

La madre di Alessandro, Francesca decide di donare ad Eleonora il corredo tramandato per generazioni dalla sua famiglia e che da anni è custodito in un baule di legno riposto nella soffitta della tenuta. All’interno di questo stesso baule verranno ritrovate delle lettere e la foto di una bambina firmate da una donna di nome Bel e spedite dall’Irlanda da un’altra donna di nome Adelle, all’indirizzo di Ascanio, il bisnonno di Alessandro. 

Eleonora, rimane molto incuriosita da questo ritrovamento e si mette in testa di scoprire l’identità delle persone coinvolte ed il tipo di rapporto che li legava all’antenato del suo futuro marito. Per questo motivo decide di avviare delle ricerche e di raccogliere quante più informazioni possibili.

Eleonora, così, scopre che Ascanio era un pittore molto quotato e che in particolare si diceva avesse realizzato un dipinto misterioso.

«Ricordo che i vecchi dicevano qualcosa a proposito di… sì, un dipinto. Un dipinto maledetto»

Ma questo è solo l’inizio di una serie di notizie che porteranno in un viaggio indietro nel tempo, che il lettore compie insieme ai protagonisti. 

«….per far in modo che comprendiate quanto realmente accaduto, dovremo fare una salto indietro di quattro generazioni.»

Alternando presente e passato, si delinea una struggente storia d’amore nata nel 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale, in Piemonte, proprio a Serralunga di Crea, Monferrato vicino alla Tenuta Tenaglia. 

«Il mio istinto mi dice che qualcosa non torna, e che dietro a tutta questa storia si nasconde molto di più che una semplice relazione tra due innamorati.»

La nascita di questo sentimento potrebbe essere collegata alla realizzazione di quel misterioso dipinto che il nonno di Alessandro ha realizzato ma che nessuno sembra aver mai visto? Esiste Il dipinto?

Il dipinto

Attrazione e passione possono rendere felici e portare, poco dopo, dolore e disperazione?

Man mano che i fatti vengono narrati per riportare a galla la verità, la vita di Eleonora e Alessandro si legherà inesorabilmente agli eventi del passato.

«Un fruscio, quasi impercettibile, mi fa sussultare. Un brivido mi attraversa da capo a piedi. Avverto una strana sensazione. È come se quel posto sinistro custodisse segreti inconfessabili, che qualcuno ha voluto seppellire.»

Il dipinto, è strutturato molto bene per quanto attiene i tempi narrativi. Infatti,  Gloria Pigino riesce ad incuriosire il lettore, sino alla fine, non anticipando mai l’evoluzione degli eventi. 

Notevoli le capacità descrittive, dei paesaggi, delle dimore antiche e delle sensazioni provate dai protagonisti.

Alcune cose, però, non mi hanno convinta totalmente. Innanzitutto, durante la lettura, mi sono ritrovata a perdere la concentrazione in quanto, a tratti, ho trovato la lettura un tantino lenta. Il dipinto, infatti, contiene molti dettagli (forse, per me,   eccessivi), ed inoltre alcuni concetti sono ripetuti troppe volte.

Per quanto riguarda i personaggi, Il dipinto, se per alcuni di loro non sono riuscita ad inquadrare un ruolo determinante all’interno della narrazione. In particolare, mi riferisco alla figura di Alessandro, assolutamente anonimo e disinteressato, una presenza che purtroppo ho trovato inutile. Alcuni, invece, sono molto interessanti e ben caratterizzati. Mi riferisco, nello specifico, ai protagonisti che vissero nel passato, dei quali, però, non posso anticiparvi molto perché è giusto che scopriate maggiori dettagli che li riguardano leggendo Il dipinto

Gloria Pigino, ha delle ottime capacità, che sono sicura matureranno, pubblicazione dopo pubblicazione. Emerge la sua notevole preparazione culturale ed il minuzioso studio dei dettagli storici che hanno sicuramente anticipato la stesura del libro.

Il dipinto è un romanzo che può essere apprezzato da chi vuole farsi rapire da ambientazioni e reali scenari da favola, per chi ama le narrazioni descrittive che lasciano poco all’immaginazione ma che fanno vivere il racconto come davanti ad una sceneggiatura. 

«Perché di fronte alle ragioni dell’amore, la ragione deve fare un passo indietro e arrendersi.»

 

 

 

 

 

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