Era te che aspettavo

Era te che aspettavo di Claudia Connor

Era te che aspettavoTitolo: Era te che aspettavo
Serie: McKinney/Walker Brothers #2, Autoconclusivo
Autore: Claudia Connor
Genere: Medical Romance; Contemporary Romance
Narrazione: Terza persona
Tipo di finale: Chiuso
Numero di pagine: 328
Data di pubblicazione: 1 Luglio 2020
Editore: Triskell Edizioni

Trama: Zack Walker è un vigile del fuoco che non ha mai voluto impegnarsi con nessuna, ma quando conosce Nora viene colpito da una specie di colpo di fulmine. La ragazza è infermiera al Pronto Soccorso di Norfolk ed è tornata nella cittadina dopo tanti anni… Neanche lei vuole innamorarsi, non se questo vuol dire affidare il proprio cuore a qualcuno e quindi soffrire di nuovo, dopo tutte le delusioni avute da suo padre. Ora poi ha anche il figlioletto a cui pensare. Nonostante il rapporto tra loro nasca come una frequentazione leggera, più tempo passano insieme più si rendono conto che il sentimento che provano l’uno per l’altra è molto più forte di quanto potessero immaginare. Così forte da farli entrambi decidere di rischiare.

Tutto in lei, quello che era, ciò che faceva, quello che diceva, vorticava nel suo cuore.

Erano anni che cercavo un libro che avesse come protagonista un vero Vigile del fuoco. Ne ho letti alcuni in cui questo non è altro che il lavoro del protagonista e, spesso, viene a malapena nominato. Da grande appassionata di Chicago Fire io spero sempre di leggere anche l’azione, gli incarichi, il cameratismo e l’unione che rende questi uomini una famiglia. Ed ecco che poi arriva Claudia Connor e mi strega il cuore con le storie dei suoi protagonisti, perché in Era te che aspettavo abbiamo a che fare con le vite impegnative di Zach Walker, un tenente dei Vigili del fuoco, e Nora, una mamma single e infermiera da poco trasferitasi Norfolk.

Il primo incontro tra Zach e Nora avviene proprio in Pronto Soccorso, dopo una chiamata che ha coinvolto emotivamente Zach, riportando a galla un passato che lui ha cercato di dimenticare. In ospedale, però, le cose non vanno lisce come al solito e Nora finisce vittima di un paziente ancora ubriaco e poco collaborativo, che la fa cadere e le procura una distorsione al polso.

Il giorno dopo l’accaduto, sentendosi responsabile, Zach è deciso ad aiutarla in ogni modo, soprattutto quando vede che lei, concluso il turno in ospedale, tiene in braccio un bambino di nemmeno un anno, un piccolo ometto energico che sembra metterla parecchio in difficoltà. Così Zach aiuta Nora a raggiungere casa sua, a portare il bambino – Will – e si assicura che lei riesca a far tutto quello che deve. Tutto avrebbe dovuto concludersi quella stessa sera, ma il giorno seguente Nora si ritrova un Zach davvero determinato in giardino, più che pronto ad aiutarla a falciare il prato.

Ma tagliare l’erba non è l’unico aiuto che l’uomo offre a Nora. Infatti, dopo aver stilato una lista di lavori per la casa, Zach è sempre più presente nella sua vita, presentandosi quasi ogni giorno – turni in caserma permettendo – per sistemare qualcosa. Nora non ha mai avuto un buon rapporto con il padre, questo l’ha segnata e il suo cuore è ancora alle prese con ferite mai cicatrizzate. È giusto trovare confortante la presenza di Zach? Può davvero fidarsi di lui e lasciarsi andare a quello che entrambi provano?

Nora deve tener conto delle conseguenze. Ha un figlio a cui badare, turni impossibili e, soprattutto, non è sicura di poter permettere ad un uomo di ferirla. E Zach potrebbe farlo. È conosciuto da tutti per la sua gentilezza, ma anche per essere un donnaiolo. Non vuole un futuro che comprenda una famiglia e una relazione, eppure con Will si comporta da padre. Era te che aspettavo è stata davvero una piccola scoperta, un libro che mi ha catturata dall’inizio alla fine grazie ai protagonisti e la loro storia.

Quello che nasce tra Nora e Zach è un sentimento che spaventa entrambi, ma che matura lentamente nel tempo, grazie alle piccole cose, come la presenza e l’aiuto di Zach, il sorriso di Nora e i loro dialoghi, così aperti e sinceri. L’attrazione è presente da subito, ma Claudia Connor ha saputo gestire magistralmente ogni situazione, mescolando perfettamente la quotidianità di entrambi – fatta di due lavori impegnativi e complicati che non favoriscono una relazione – con la non trascurabile presenza di un bambino di dieci mesi.

C’era più emozione nel bacio di Zach che in tutto quello che aveva mai sentito per qualsiasi altro uomo. Come se stesse versando in lei tutto se stesso, come se la stesse pregando per qualcosa che non le poteva chiedere a parole, e che lei voleva dargli.

Prima di conoscerli come coppia abbiamo la possibilità di scoprire tutto di Nora e Zach come individui e persone, le loro paure e desideri, il loro passato e le loro speranze per il futuro.
Pian piano, grazie all’iniziale testardaggine di Nora di tenere tutto sul piano dell’amicizia, riusciamo ad assistere al cambiamento in Zach, un cambiamento graduale che dal non desiderare una famiglia sua lo porta, invece, a volerla con Nora e Will.

Era te che aspettavo, oltre a raccontare perfettamente la vita di un Vigile del fuoco, è anche un Medical Romance. Durante la lettura assistiamo a scene in ospedale che ci permettono di conoscere e apprezzare ancora di più la vocazione di Nora a voler aiutare come può, impegnandosi al massimo delle sue possibilità. Zach e Nora non sono solo due persone che si conoscono e si piacciono. Sono un Vigile del fuoco e un’infermiera che hanno giurato di aiutare il prossimo, e lo fanno con il cuore, perché amano la loro professione. Tutto questo è parte del motivo per cui ho amato questa storia. L’altro, invece, si chiama Will.

Lui non è il classico bambino perfetto di cui spesso leggiamo nei libri. Will ha dieci mesi e, come ogni ometto di quell’età, è volubile, si diverte a lanciare il cibo e i giocattoli, si ammala e litiga con i dentini. E mi ha rapito il cuore. Leggere dei momenti di Zach e Nora con lui è è stato come fare un tuffo in un mare di tenerezza. Si, sono consapevole che non sia bello leggere di un bambino che prende un virus intestinale, ma credetemi quando vi dico che Claudia Connor, in questo libro, ha parlato di quella che è la realtà. Un uomo che fa turni di ventiquattr’ore a giorni alterni, e rischia la vita in ogni momento. Una donna che ha orari pazzi in ospedale ed è una mamma single alle prese con un diavoletto.

Sono felice di aver letto questo libro e spero che la Triskell Edizioni porti presto in Italia la serie principale, per conoscere davvero ogni membro della famiglia McKinney. E soprattutto che l’autrice pubblichi i libri su Luke e Dallas, fratelli di Zach e Nick, protagonista di Aspettando te, primo volume di questa serie.
Nell’attesa, a me non resta che ringraziare Claudia Connor per aver scritto Era te che aspettavo, perché questo è esattamente il libro che cercavo da anni.

Copia ARC inviata gratuitamente dalla Casa Editrice in cambio di una recensione onesta e sincera.
Salvare Rayne

Serie: McKinney/Walker Brothers
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