Come un respiro

Come un respiro di Ferzan Ozpetek

Come un respiro

Titolo: Come un respiro

Serie: Stand Alone, autoconclusivo

Autore: Ferzan Ozpetek

Genere: Thriller 

Tipo di finale: Chiuso

Narrazione:  terza persona 

Data di pubblicazione: 12 maggio 2020

Editore: Mondadori – Collana Strade Blu

Link per l’acquisto: https://amzn.to/3fADt98

Trama:

È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto.

Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l’esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre.

Ferzan Ozpetek, al suo terzo libro, dà vita a un intenso thriller dei sentimenti, che intreccia antiche e nuove verità trasportando il lettore dall’oggi alla fine degli anni Sessanta, da Roma a Istanbul, in un emozionante susseguirsi di colpi di scena, avanti e indietro nel tempo. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l’Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata?

Pagina dopo pagina, passioni che parevano sopite una volta evocate riprendono a divampare, costringendo ciascuno a fare i conti con i propri sentimenti, i dubbi, le bugie. Il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Ma anche per celebrare – come solo Ozpetek sa fare – una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hamam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.

Copia ARC inviata gratuitamente dalla CE  in cambio di una recensione onesta e sincera.

Sono onorata di partecipare a questo Review Party, targato Mondadori e organizzato dalla carissima Raffaella De, per Come un respiro di Ferzan Ozpetek.

Grazie alla lettura di questo libro ho ritrovato l’eccezionale sensibilità di un uomo, autore e regista, capace di scandagliare l’animo umano e scuotere le coscienze come un vero e proprio prestigiatore dei sentimenti.

Come ogni domenica a pranzo,  in casa di Sergio e Giovanna (una coppia “normale”, come tante), si riuniscono gli amici più cari Lorenzo e Annamaria, Giulio ed Elena (evidentemente il Covid-19 non era ancora un problema).

Una rassicurante routine, che sta per essere interrotta da un ospite inatteso. Un elemento di “disturbo” estraneo ed imprevisto, capace di far crollare finte certezze, suscitare riflessioni, per poi condurre all’inesorabile considerazione dell’importanza di vivere all’insegna della sincerità e della verità.

«Questo episodio mi ha fatto riflettere sulle occasioni perdute. Chissà quante ne collezioniamo nel corso di una vita, senza potercene mai rendere conto…»

In questo thriller delle emozioni, la verità, è sfuggente, Come un respiro: vitale e fondamentale, ma  difficile da controllare. 

Spesso, portare alla luce la verità, implica la perdita di qualcosa, a volte di tutto. Del rispetto di se stessi o di chi amiamo, della tranquillità e della libertà. Ma in fondo non è soltanto una mera illusione possedere tutto ciò, quando la propria vita si basa su ipocrisie e bugie?

«Cosa siamo disposti a sacrificare pur di non rinunciare alla considerazione che abbiamo di noi stessi? Al nostro amor proprio? Fin dove possiamo spingerci? Sono domande che, a volte, mi faccio. Tu no?»

Gesti ed emozioni, attraverso le parole di Ferzan Ozpetek, diventano così tangibili da avere l’impressione di  poterli osservare ed analizzare, in tutte quelle sfumature che solitamente sfuggirebbero all’attenzione. 

Come un respiro, è un inquietante resoconto, costi-benefici, della vita umana trascorsa nell’ipocrisia e tra le false priorità. I rapporti affettivi e sentimentali, intrattenuti con persone non meritevoli del nostro amore o mantenuti in vita da interessi e convenienze, non possono che portare alla perdita di se stessi. 

«Il dolore riapre antiche ferite e mi costringe a ripensare  a tutto ciò che ho perso.»

La soddisfazione di bisogni fittizi, apparentemente indispensabili, a lungo termine, acquista un valore assoluto negativo rispetto al costo derivante dalla perdita della felicità e della libertà.

Fingere di non conoscere la verità concede solo un’illusione di vivere meglio. 

«Dolore. Una parola che dice tutto, ma non spiega nulla. Hai mai notato che contiene il termine «dolo»? C’è ambiguità nella sofferenza. E solo tu puoi sapere quanto me fin dove possa portare. Quando ami davvero, devi essere pronta a tutto. Al fulmine e alla tempesta. Alla pioggia e alla siccità. Non puoi sapere fin dove ti spingerà quel sentimento che ti consuma. Non riesci nemmeno a distinguere la felicità dalla disperazione, perché in amore spesso l’una è la ragione dell’altra.»

Prima o poi, finzione e falsità si presenteranno alla nostra porta, quando non le aspettiamo, forse non nei panni di Elsa e Adele, ma come loro, in un giorno qualsiasi della nostra esistenza, e ci porteranno da pagare un conto molto salato. 

Come un respiro

Ci obbligheranno a buttar fuori la verità, e questa, Come un respiro, trattenuto a lungo, avrà una forza tale da abbattere le barriere protettive costruite attorno all’ipocrisia dei nostri sentimenti. 

«A volte, il destino si diverte a tenerci sulle spine, come un amante distratto. Ma l’attesa può essere perfino più dolce dell’incontro: basta imparare a nutrire le proprie speranze.»

Da quel momento, niente potrà essere più come prima. Ma per allora saremo in grado di saldare il nostro debito? Avremo tempo a sufficienza per poterlo fare e per cercare la vera felicità? Il rischio è quello di perdere ogni cosa: sia ciò che ci siamo illusi di avere sia ciò che non abbiamo mai osato conquistare.

Solo la verità dei sentimenti e la presa di coscienza delle nostre azioni possono condurre, alla fine del nostro percorso di vita, alla concreta realizzazione dei nostri desideri.

Vivere nella menzogna, allontana dalle persone che si amano, anche da quelle con cui si stabiliscono legami apparentemente indistruttibili. 

È vero, molto spesso vivere in nome della verità richiede coraggio ma è l’unico modo per garantirsi stabilità e serenità, ricavandone solo benefici. 

«…l’amore è un delitto perfetto: a volte ti uccide, altre ti rende più forte, ma in ogni caso rappresenta l’alibi ideale per ogni tua follia.»

Come un respiro, alla fine delle sue pagine, lascia in apnea. Essendo stati distratti dal fascino delle ambientazioni, dalle tante e graduali rivelazioni, che con le dovute pause sapientemente distribuite, si arriva all’ultima pagina quasi impreparati. 

Si viene assaliti da mille interrogativi ai quali, lì per lì, trovare delle risposte sembra fondamentale, ma, appena si riprende ad incamerare aria, il senso di tutto appare evidente. Le risposte si trovano ma, subito dopo, diventano di secondaria importanza perché è improvvisamente chiaro che tutto quello che di solito è basilare in un romanzo, – ambientazione, caratteristiche dei personaggi, e persino l’atteso finale -,  in Come un respiro non è altro che un tramite che serve all’autore per raggiungere la mente del lettore e farlo pensare.

Per capire davvero, cosa intendo si deve leggere Come un respiro, in modo da poter formulare una interpretazione personale, ma tenendo ben presente che Ferzan Ozpetek, rende il lettore il protagonista più importante di questa storia. L’autore porta a riflettere e a porsi la domanda delle domande: sono già stato costretto a liberare la mia verità? 

Perché, inevitabilmente, tutti siamo costretti a lasciare libera la nostra verità. 

La verità viene sempre fuori, Come un respiro

Del resto anche la vita è proprio Come un respiro,  fugge via! Quindi, perché  sprecarla senza il coraggio di essere felici?

«Poco importa: la vita scorre come un respiro. E dentro ci lascia la nostalgia per ciò che avremmo potuto fare e la consapevolezza di ciò che siamo diventate.»

Sono consapevole che in questa mia recensione dico tanto ma, a conti fatti, svelo davvero poco. Credo, però, che in questo tipo di romanzi, sia fondamentale trovare una chiave di lettura del tutto personale. 

Un libro, scritto in modo meraviglioso, che ho trovato difficile da metabolizzare ma, proprio per questo, straordinario. 

Sicuramente da inserire tra i libri da non perdere.

Un commento

  • Pasquale

    Per me l’anello rappresenta un oggetto di “uso comune” per una certa categoria di persone.
    L’anello è un simbolo di una vita sprecata vissuta senza amore.
    Il gesto di Adele nel tirare fuori l’anello fa capire che ha condotto una vita (frivola e vuota) simile ad Elsa e a quella donna che Elsa incontra alla stazione di Venezia.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *